“Sulla strada per Berna”: Fabien Fivaz

“Sulla strada per Berna”: Fabien Fivaz
“Sulla strada per Berna”: Fabien Fivaz
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I parlamentari tornano a Berna. La sessione estiva si apre lunedì per tre settimane. Tra i temi che verranno affrontati vi è quello di incoraggiare la formazione, la ricerca e l’innovazione. Il Consiglio federale prevede investimenti per 29,2 miliardi di franchi tra il 2025 e il 2028. Un importo che è stato rivisto al ribasso di 500 milioni di franchi a causa della situazione finanziaria della Confederazione, ma che è in aumento di 1,3 miliardi di franchi rispetto al periodo 2021-2024.

Questa busta non basta, secondo il consigliere nazionale di Neuchâtel Fabien Fivaz (I Verdi). L’ecologista ha spiegato venerdì a La Matinale che questa somma non copre i costi legati all’inflazione o all’aumento del numero degli studenti, dell’ordine dell’1,5% annuo. Il cantone di Neuchâtel è particolarmente colpito. «Ha l’intero spettro della formazione sostenuta dalla Confederazione, sia che si tratti della formazione professionale, dell’Università, delle Scuole superiori (HES) e poi del Centro svizzero di elettronica e microtecnologia (CSEM). Tutti questi attori sono finanziati da questo budget. E avranno un po’ meno soldi per operare nei prossimi quattro anni. »

“Arbitramenti” finanziari per adeguarsi

Ma soprattutto, spiega Fabien Fivaz, il denaro che riceveranno dalla Confederazione non compenserà l’aumento dei costi. “E ognuno dovrà fare dei compromessi per conto proprio. Forse bisognerà chiudere le cattedre, ridimensionare l’HES e rivedere un certo numero di progetti al CSEM. Ciò ha ovviamente un impatto significativo sul Cantone di Neuchâtel. » Secondo Fabien Fivaz si tratta di un brutto segnale dato alle istituzioni interessate, ma anche a livello internazionale. «Si dice spesso che la Svizzera non ha materie prime, che la sua unica materia prima è la capacità di innovare. Spesso siamo, nelle classifiche internazionali, i migliori in termini di innovazione. Ovviamente quando si taglia in questi ambiti la competitività delle imprese ne risente. »

Il Parlamento esamina anche il “Messaggio culturale” del Consiglio federale. Riconosce la capacità del progetto “Capitale svizzera della cultura”, la cui prima edizione si terrà a La Chaux-de-Fonds nel 2027, di rafforzare la coesione nazionale. Buone notizie per Fabien Fivaz, ma che “purtroppo” non è accompagnata da una busta finanziaria. /sma

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