Vinci i biglietti per “Mokaiesh e Mirabassi” ad Azimut

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Canta Allain Leprest, Daniel Darc, Bernard Dimey, Philippe Léotard, Vladimir Vissotski, Mano Solo, Stéphan Reggiani, Pierre Vassiliu, Jacques Debronckart, Jehan… Tutti loro hanno conosciuto la carriera sprecata, l’esistenza devastata, la condiscendenza dei colleghi, la il fastidio della critica, i sospiri affranti del pubblico.

Tuttavia, questi naufraghi erano pieni di talento, scrivevano o componevano meglio di chiunque altro e avrebbero dovuto essere delle star. Ma ognuno aveva un difetto e nessuno raggiunse la gloria e il riconoscimento che meritava. Depressivi, drogati, ubriaconi, malati, sfortunati, costituiscono una fratellanza segreta, una congiura di sognatori ubriachi e disperati.

Per accompagnare il rock e il lirismo febbrile di Cyril Mokaiesh in questa esplorazione, ci voleva il pianoforte jazz di Giovanni Mirabassi, limpido e denso, colto e istintivo, che vi trovò l’opportunità di riconnettersi con la canzone quando accompagnò Charles Aznavour, Serge Lama , Babx… Insieme, ritornano a questa genealogia di rifiuti sublimi.

“Se è necessario un certo tempismo per avere successo, non ce ne vuole di meno per fallire. Bisogna saper non approfittare delle offerte che si ricevono, prendere la tangente nel momento inopportuno, non sentire lo spirito dei tempi. Devi sapere come non sprecare il tuo tempo – e con sufficiente precisione da poter causare danni. » scrive il critico Bertrand Dicale sul libro omonimo che accompagna il CD “Naufragés”. Dicale evoca queste traiettorie spezzate e i loro magnifici frutti.

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