gli studenti insistono, la crisi continua

gli studenti insistono, la crisi continua
gli studenti insistono, la crisi continua
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Gli studenti delle varie Facoltà di Medicina hanno respinto, giovedì tramite votazione, i termini di una seconda proposta di mediazione guidata dall’Istituzione del Mediatore del Regno. Da allora in poi proseguirà il boicottaggio di corsi, tirocini ed esami in attesa di un domani migliore. La fine della crisi nelle scuole di medicina chiaramente non arriverà presto. Lo scenario dell’anno bianco è effettivamente qui, anche se non è stato decretato ufficialmente, avvertono gli osservatori.

Chiaramente, siamo tornati al punto di partenza. Dopo tre settimane di attesa, l’iniziativa dell’Istituzione del Difensore civico del Regno volta a trovare una soluzione alla crisi che paralizza da diversi mesi le Facoltà di medicina e odontoiatria si è rivelata infruttuosa.

In effetti, la nuova proposta formulata dal Ministero dell’Istruzione superiore nell’ambito di questa mediazione è stata respinta proprio giovedì dagli studenti di medicina e odontoiatria. “La nuova proposta è stata sottoposta al voto degli studenti di tutte le Facoltà di Medicina del Marocco la sera di mercoledì e l’operazione si è conclusa solo nella tarda serata di giovedì. La votazione è avvenuta a livello nazionale a scrutinio unico, sotto la supervisione dei rappresentanti degli studenti di ciascuna Facoltà. Erano in gioco tre punti: la proposta del governo, il prossimo anno accademico, nonché la priorità delle questioni pendenti», secondo una fonte della Commissione nazionale degli studenti di medicina e odontoiatria.

Nel dettaglio, si apprende che l’86% degli studenti che hanno preso parte al voto ha rifiutato l’offerta del governo, ritenendo che non soddisfacesse molte delle loro richieste, mentre l’81,4% ha ritenuto la proposta del governo “insufficiente” e “non rispondente alle loro aspettative”. per quanto riguarda le voci in sospeso.” Gli studenti affermano addirittura di aver notato diversi intoppi su punti che in precedenza erano stati oggetto di un compromesso. Per quanto riguarda la ripresa delle lezioni, l’86,9% degli studenti ha votato a favore della continuazione del movimento di protesta e del boicottaggio della formazione, in assenza di risposte favorevoli alle richieste, in particolare quella relativa alla questione dell’inizio dell’anno universitario.

“Abbiamo notato l’assenza di una visione chiara su alcuni punti, così come la mancanza di dialogo con i rappresentanti del Ministero della Salute e della Protezione Sociale, che è un settore di vigilanza e un attore principalmente interessato da questo dossier. Inoltre, la commissione ha constatato l’imprecisione e la vaghezza nella discussione dei dettagli tecnici relativi alla formazione. La proposta inoltre non affronta alcuni progressi che i due ministeri e il governo avevano precedentemente espresso il desiderio di attuare. Tuttavia, questi progressi dovrebbero contribuire direttamente a migliorare le condizioni di formazione dei medici di domani”, lamenta la stessa fonte.

In una corrispondenza indirizzata all’Istituzione del Difensore civico del Regno, la Commissione nazionale per gli studenti di medicina e odontoiatria ha chiesto il coinvolgimento di funzionari del Ministero della sanità e della protezione sociale nel dialogo, insistendo sul fatto che questo dipartimento è una parte interessata chiamata a svolgono un ruolo essenziale nel trattamento di alcuni aspetti di questo fascicolo. Ha inoltre chiesto una proroga del termine di mediazione inizialmente previsto, al fine di consentire un approfondito esame dei punti del contendere.

Lo ricordiamo, il ministro dell’Istruzione superiore, Abdellatif Miraoui, ha recentemente presentato, attraverso il mediatore del Regno, una nuova proposta di governo, con l’obiettivo di sbloccare la crisi delle Facoltà di Medicina. Ma secondo gli studenti questa iniziativa non ha portato novità di rilievo, dal momento che il ministro è fermo sulla sua posizione riguardo alla riduzione della durata degli studi da sette a sei anni, con l’aggiunta di un anno facoltativo di tirocinio.

Per quanto riguarda i 66 studenti sospesi, il ministro non ha revocato le sanzioni, suggerendo semplicemente che i loro nomi possano essere menzionati nel rapporto che sarà firmato con l’Istituto del Difensore civico. Infine, il ministro ha proposto l’organizzazione di un’unica sessione d’esame entro la fine di dicembre. Le posizioni di ciascuno restano quindi inconciliabili. Lo spettro dell’anno bianco che si complica sempre più è la situazione con l’arrivo di nuovi studenti che sono entrati nelle loro Facoltà in un clima malsano. Il futuro della formazione medica è sul filo del rasoio.

La crisi degli scioperi nelle Facoltà di Medicina e Farmacia è scoppiata alla fine del 2023 in seguito al disaccordo tra governo e studenti sulle richieste di questi ultimi. Queste richieste ruotano grossomodo attorno alla necessità di apportare miglioramenti significativi alle condizioni di formazione teorica e pratica, alla necessità di una riforma del terzo ciclo che è stata lenta ad essere implementata dal 2015 e al miglioramento dell’ambiente di tirocinio. Le richieste riguardano anche il mantenimento del settimo anno di esercizio per tutti gli studenti iscritti dallo scorso anno alle varie Facoltà e di attuare la riforma del ciclo normale di studi a partire da questo anno accademico, rivedendo al contempo i programmi formativi in ​​modo che il volume degli studi stage e formazione sono integrati in tutto il curriculum universitario.

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