“La mia scelta è molto chiara: se vinco le elezioni, mi dedicherò alla città per sei anni”, promette Georges-Louis Bouchez

“La mia scelta è molto chiara: se vinco le elezioni, mi dedicherò alla città per sei anni”, promette Georges-Louis Bouchez
“La mia scelta è molto chiara: se vinco le elezioni, mi dedicherò alla città per sei anni”, promette Georges-Louis Bouchez
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“Se domenica sarò eletto sindaco la mia scelta è molto chiara: rinuncio alla carica di deputato per dedicarmi alla città per sei anni non sarò sindaco in carica, sarò in carica”.insiste. Sarebbe dunque pronto ad abbandonare la presidenza del MR? “Potrebbe essere necessaria una riorganizzazione all’interno del partito ma è anche un’opportunità per Mons avere un presidente del partito alla guida della città. È una funzione che offre numerosi relè e che permette di far valere richieste ad altri livelli di potere.”

Sul campo, durante questa difficile campagna elettorale, il candidato ha affermato di aver percepito un reale desiderio di cambiamento. “Abbiamo subito numerosi attacchi e critiche, con candidati che non hanno esitato a mentire per sperare di raggiungere il loro obiettivo, ma è stato molto emozionante perché avvertiamo una vera voglia di cambiamento. Questa è probabilmente la prima volta che un risultato diverso da quello degli ultimi anni è stato così possibile.”

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Una coalizione dei sindaci List-Mons en Mieux è del resto già esclusa. “È un atteggiamento poco responsabile chiudere subito una porta perché alla fine delle elezioni la situazione potrebbe complicarsi. Non siamo sorpresi poiché già nel 2018 le discussioni non erano state aperte per noi, ma è deplorevole. Da parte nostra crediamo che se la città è ingovernabile – che è uno scenario oggi realistico – dobbiamo saper mettere da parte le nostre liti”.

“L’occupazione sarà la nostra priorità”

Sotto questo mandato e anche durante la campagna elettorale, Mons en Mieux ha influito pesantemente sui risultati della maggioranza uscente. “Cosa hanno fatto per dare una svolta alla città, per riportare la gente al lavoro Oggi a Mons, una persona su due in età lavorativa non lo fa e le finanze comunali sono in uno stato deplorevole? L’occupazione, grande differenza tra Fiandre e Vallonia, è tuttavia alla base di tutto. Questa sarà chiaramente la nostra priorità se avremo accesso al municipio.”

Il Riformatore ha la bacchetta magica per “ripulire” le finanze comunali? “Finanzieremo le nostre misure in particolare riducendo il numero di direttori, gabinetti e portavoce! Le risorse le abbiamo ma sono poco utilizzate. Gestiremo i fondi pubblici come se fossero nostri. I regali agli amici, la moltiplicazione delle strutture che svolgono le stesse missioni, tutto sarà finito. Prenderemo misure difficili, a differenza di questa maggioranza che non ha adottato alcuna misura di bilancio, accontentandosi di dire che tutto è colpa della Federale, della Regione o di Babbo Natale.”

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Il timore, tra alcuni, sta nel fatto di assistere, ancora una volta, ad una desertificazione della città. “Non abbiamo mai detto che avremmo cancellato tutto, impedendo il Doudou! Ma spetta alla città finanziare Afterwork DJs quando può farlo il settore privato, o dare soldi a un media pubblico per l’organizzazione del concerto di Doudou quando è stato sostenuto da una radio locale senza che la città desse un euro? Tanto più che, a parte qualche evento, la spesa si concentra nel far vivere il centro cittadino. I vecchi comuni raccolgono solo le briciole.”

“Forse è il momento di provare qualcosa di diverso dal PS!”

Allo stesso modo, per il candidato sindaco, la politica culturale della città deve essere rivista e adattata. “È ancora troppo elitario e concentrato sul perimetro di un francobollo della Grand-Place-Beffroi-Sainte-Waudru. Sì, il settore dell’ospitalità ne trae vantaggio e in estate sentiamo parlare tutte le lingue, ma che dire di Cuesmes, Jemappes, Flénu? Quali sono i vantaggi per loro? Mons è composto da 19 comuni, questo è stato ovviamente dimenticato.” Georges-Louis Bouchez invoca più cultura “locale”.

«Le mostre internazionali vanno bene, ma iniziamo valorizzando il patrimonio culturale e storico della città, mettendo in risalto la nostra storia. La mostra che ha funzionato meglio nel 2015 era legata a Vincent Van Gogh, perché era legato alla nostra regione carta dell’orgoglio, creiamo un sentimento di appartenenza affinché il popolo di Montois sia orgoglioso di essere Montois.”

Convinto che il cambiamento stia avvenendo adesso, Georges-Louis Bouchez non nasconde le sue speranze. “Con i risultati di giugno posso considerare tante funzioni, non mi serve il sindaco. Ma scelgo di gareggiare, di rischiare proprio perché amo la mia città più di ogni altra cosa. Oggi è mal gestita e i maggiori ostacoli devono essere rimossi, altrimenti si rischia di crollare. Dopo 70 anni di socialismo, forse è giunto il momento di provare qualcos’altro, di beneficiare di un nuovo dinamismo, di nuove idee.”

La scelta spetta infatti agli elettori che voteranno domenica.

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