A metà agosto un’operazione antimafia condotta tra Italia, Brasile e Svizzera ha portato all’arresto e al congelamento di 50 milioni di euro. Nel Vallese si è proceduto a perquisire l’abitazione di un imprenditore italiano stabilito in Sassonia, a capo di una quarantina di aziende. Ricordiamo l’incontro dei mafiosi della ‘Ndrangheta filmato a Frauenfeld nel 2014. Sveliamo questo lato nascosto della Svizzera con Madeleine Rossi, giornalista investigativa e autrice del libro “La mafia en Suisse”.
“Il mafioso oggi in Svizzera assomiglia a te, a me, alle persone che incontri per strada. È chiunque”, spiega Madeleine Rossi. Il giornalista investigativo, specialista della criminalità organizzata italiana, decifra in questa puntata di Punto J il discreto ma profondo radicamento delle organizzazioni mafiose italiane in Svizzera, in particolare nel Vallese.
Le notizie di mafia si verificano ogni giorno e sono ovunque in Svizzera.
Nonostante la consapevolezza delle autorità, la lotta a questo fenomeno resta complessa. Misure come la certificazione antimafia per le imprese o il rafforzamento della legge antiriciclaggio potrebbero aiutare, secondo Madeleine Rossi.
“La maggior parte delle persone non si preoccupa di alzarsi la mattina. […] Poi, quando si scava un po’ più a fondo, ci si rende conto che molte persone sono preoccupate dal fenomeno.” Philippe Jansen, copresidente del Vallese Vert’liberaux, partito che ha fatto della lotta alla mafia uno dei temi della sua campagna elettorale durante elezioni federali dello scorso anno, spiega perché.
Quali attività svolgono le mafie italiane in Svizzera? Come combattono le nostre istituzioni il fenomeno?
Julie Winz e il team di Point J
#Swiss