un pizzico di ottimismo nonostante gli infortuni

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Se parliamo di tocchi durante l’ultima Stade Rochelais – Rugby Club Toulonnais, inevitabilmente pensiamo al modo in cui Will Skelton ha disintegrato i due titolari di un pallone del Var portato a 5 metri dalla porta marittima. E in particolare il suo secondo salvataggio, raddoppiato…

Se parliamo di tocchi durante l’ultima Stade Rochelais – Rugby Club Toulonnais, inevitabilmente pensiamo al modo in cui Will Skelton ha disintegrato i due titolari di un pallone del Var portato a 5 metri dalla porta marittima. E in particolare la sua seconda parata, abbinata ad uno strappo cruciale, quando il punteggio era solo 20 a 17. “Ha fatto un lavoro mostruoso. Per gli intenditori è davvero incredibile, riesce a portare con sé 3 giocatori, è come se fossimo in 11 davanti”, si entusiasma Oscar Jegou.

Mais la façon que La Rochelle a eue de gérer les blessures coup sur coup de ses deux leaders de touches titulaires (Ultan Dillane, genou, puis Paul Boudehent, ischios), dans un match conclu par 16 lancers récupérés pour aucun perdu, est également à sottolineare. “Lo anticipiamo, è vero che non è banale ma i ragazzi sono preparati”, reagisce Romain Carmignani, uno degli allenatori degli attaccanti. Avevamo 13 attaccanti, sono intercambiabili, è interessante. » Così, Judicaël Cancoriet, entrato in seconda linea – un’alternativa da rinnovare – è subentrato con efficacia.

Versatilità

L’ex Clermontois “ci è abituato, abbiamo diversi ruoli e siamo in tanti a poterlo fare”, dice Oscar Jegou. Sarebbe potuto essere il mio caso se fosse uscito “Judi”. Mi piace. Tutti sono versatili, sanno prendere la linea, anche questo ci ha fatto vincere questa partita. » Il flanker veniva spesso scelto da Cancoriet quando veniva annunciata la combinazione.

Con i suoi 90 metri di altezza, non è il Maritimer più alto, tutt’altro, ma il suo peso (90 kg), le sue abilità aeree e l’ampiezza di Skelton permettono all’australiano di lanciare in aria il suo fratello minore, in uno stile che ricorda il Qovu -Tandem Eaton qualche stagione fa. “È vero che mi lanciano altissimo”, ride il campione del mondo U20. Sanno che sono piuttosto leggero, ne approfittano e si sfidano un po’ su questo. Devo restare coperto e mi tengono fermo un po’ quando cado, perché a volte fa un po’ male alle caviglie. Ma ti permette di mantenere una distanza ulteriore sull’isolato di fronte. »


Opzione preferenziale a bordo campo all’inizio della partita, Paul Boudehent è dovuto uscire prima dell’intervallo.

XAVIER LEOTY/SO

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