il nuovo slogan della RN per la sua “campagna permanente”

il nuovo slogan della RN per la sua “campagna permanente”
il nuovo slogan della RN per la sua “campagna permanente”
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Il Raggruppamento Nazionale si sta organizzando per i prossimi appuntamenti elettorali e lancia questo fine settimana un nuovo slogan: “Fino alla vittoria!”.

Un nuovo slogan per una nuova prospettiva di vita. Dopo aver fallito la conquista del potere nelle ultime elezioni legislative e nel bel mezzo del processo contro gli assistenti parlamentari del FN, il Raggruppamento Nazionale intende continuare la campagna elettorale.

Secondo le nostre informazioni, il presidente del partito Jordan Bardella intende tenere un incontro al mese, talvolta alla presenza di Marine Le Pen. Questa domenica, a Nizza, il duo riunirà gli attivisti e inaugurerà un nuovo slogan: “Fino alla vittoria!”.

Comunale e legislativa

A metà settembre, davanti al consiglio nazionale, Jordan Bardella ha annunciato la nomina di un direttore della campagna per le elezioni comunali (Julien Sanchez) e di due direttori della campagna per le elezioni legislative (Thomas Ménage e Julien Odoul).

Il calendario fissato dal presidente del partito è di avere 577 candidati entro marzo. Obiettivo: farsi trovare pronti in caso di nuovo scioglimento ed evitare le “mele marce” che hanno inquinato la campagna legislativa.

“Bisogna riprendere lo stato d’animo della campagna permanente”, ha ordinato Jordan Bardella ai dirigenti del partito.

Processo agli assistenti parlamentari

Per la RN le prossime settimane saranno occupate anche dal processo contro gli assistenti parlamentari del FN, che si è aperto lunedì e che durerà fino al 27 novembre.

In totale sono presenti nove ex deputati europei del Fronte Nazionale (ex nome del Rassemblement Nazionale), tra cui Marine Le Pen, insieme a 12 persone che erano loro assistenti parlamentari e quattro collaboratori del partito.

Gli imputati sono accusati di appropriazione indebita di fondi pubblici, occultamento o complicità in questo reato e rischiano dieci anni di reclusione e una multa di un milione di euro, nonché una condanna a dieci anni di ineleggibilità, che potrebbero ostacolare le ambizioni presidenziali di Marine Le Pen per 2027.

Per l’accusa, che denuncia l’instaurazione di un “sistema centralizzato” nel partito tra il 2004 e il 2006, questi assistenti parlamentari, faticando a descrivere i loro compiti, avevano solo il titolo. Alcuni non avevano mai nemmeno incontrato il loro datore di lavoro ufficiale né messo piede in parlamento e, secondo l’accusa, lavoravano solo per il partito, cosa vietata dalle norme europee.

L’ex capo del partito di estrema destra Marine Le Pen rischia una pena detentiva di 10 anni, una multa di un milione di euro e una condanna a dieci anni di ineleggibilità.

Sophie Dupont con François Blanchard

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