primi passi e primi singhiozzi per la nuova ministra Anne Genetet

primi passi e primi singhiozzi per la nuova ministra Anne Genetet
primi passi e primi singhiozzi per la nuova ministra Anne Genetet
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L’ex deputata macronista dei francesi all’estero, intervenuta sulle questioni della difesa all’Assemblea nazionale, ha effettuato la sua prima visita sul campo al collegio Gabriel-Havez di Creil, nell’Oise, che nel 1989 fu l’epicentro del “caso del velo” con l’esclusione di tre giovani ragazze velate, l’inizio di quattro decenni di polemiche sulla laicità della scuola.

Il ministro ha parlato attentamente con insegnanti e studenti dei diversi progetti realizzati nell’istituto, sulle molestie, sulla laicità o sulla sicurezza civile.

Non ripetere gli errori di Oudéa-Castéra

Nel corso di questo esercizio tanto minuzioso quanto minuzioso, ha evitato la partenza immediata di una delle sue predecessore, Amélie Oudéa-Castéra, che aveva giustificato la scolarizzazione dei suoi figli in un istituto privato di lusso con “pacchetti di ore non seriamente sostituite”. ” nel pubblico, scatenando una protesta.

Denigrata fin dalla sua nomina per la sua scarsa conoscenza del mondo dell’istruzione, la nuova ministra, come “AOC”, ha dovuto affrontare un primo processo di disconnessione, a causa della sua passata attività di consulenza per gli espatriati che reclutavano lavoratori domestici a Singapore negli anni 2010.

Cercando di stare attenta, ha lanciato un invito al ministero di TikToker SenseidesMots, autore di una petizione che propone di modificare gli orari scolastici in modo che “le lezioni più impegnative” si svolgano “solo al mattino” e che ha raccolto più di 300.000 firme.

Invito subito rinviato dopo la pubblicazione di vecchi messaggi omofobi di TikToker il cui contenuto è stato denunciato da deputati di sinistra come LFI Rodrigo Arenas, che hanno chiesto “l’annullamento di questo incontro”.

Venerdì il primo intoppo

Venerdì, durante la sua prima intervista a RTL, la ministra ha commesso un errore annunciando “un momento di riflessione” per il 7 ottobre, anniversario dell’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele, prima che il ministero facesse marcia indietro precisando che si trattava di una commemorazione dell’attacco senza precedenti di Hamas contro Israele. morte degli insegnanti uccisi Dominique Bernard e Samuel Paty, prevista per il lunedì successivo.

“Comincia a sentire la mancanza di Amélie Oudéa-Castéra”, ha scherzato su X il senatore comunista Pierre Ouzoulias, specialista in educazione. «Stessa energia», ha strillato Sophie Vénétitay, segretaria generale dello Snes-FSU, il primo sindacato di livello secondario, accompagnando il suo messaggio su X con un video in cui l’ex ministro scivola nella Senna.

Istruzione in crisi

Da quando è entrata in carica, Anne Genetet ha camminato sulle uova in un mondo dell’istruzione in crisi, scottato da un’instabilità ministeriale senza precedenti con cinque ministri dalla rielezione di Emmanuel Macron nel 2022.

Desiderosa di incarnare stabilità e pacificazione, durante il passaggio di potere con il suo predecessore Nicole Belloubet ha affermato di non voler “cambiare rotta” nella politica educativa.

Lo ha ripetuto giovedì davanti ai rettori: lei “non sarà il ministro del ‘big bang’”, promettendo “pacificazione” e “stabilità”.

“Sono stati avviati progetti importanti negli ultimi anni e mi impegno a portarli a termine”, ha aggiunto, indicando in particolare che riprenderà la riforma della formazione iniziale degli insegnanti, sospesa dopo le dimissioni del presidente Attal. governo.

Ministro sotto supervisione?

“La rotta è fissata e mantenuta. È ancora questa piccola frase che, secondo me, riassume tutto”, ha detto Sophie Vénétitay, dopo un primo incontro con Anne Genetet mercoledì.

“È un ministro che è sotto supervisione, che è sotto la stretta sorveglianza di Gabriel Attal ed Emmanuel Macron per portare avanti le politiche perseguite”, giudica il sindacalista.

Anne Genetet, che conta nel suo team diversi ex collaboratori di Gabriel Attal, ha confermato a RTL “di far parte della politica educativa che il presidente della Repubblica ha lanciato nel 2017”.

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