Maltrattamenti sugli animali all’APTA-SPA di Tolosa: il veterinario e il dipendente principale si sono rivolti alla giustizia

Maltrattamenti sugli animali all’APTA-SPA di Tolosa: il veterinario e il dipendente principale si sono rivolti alla giustizia
Maltrattamenti sugli animali all’APTA-SPA di Tolosa: il veterinario e il dipendente principale si sono rivolti alla giustizia
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l’essenziale
Fermati martedì 8 ottobre a Tolosa, un veterinario dell’Alta Garonna e un dipendente dell’APTA-SPA si sono presentati mercoledì alla procura. Dovranno essere posti sotto controllo giudiziario prima del processo nell’aprile 2025.

Dopo 24 ore trascorse in custodia di polizia, le due persone sospettate di maltrattamenti sugli animali nel rifugio APTA-SPA di Tolosa sono state presentate mercoledì alla procura. Un veterinario di 59 anni e un impiegato di 29 anni hanno ricevuto una convocazione in tribunale il prossimo aprile.

Il dipendente dovrà rispondere di “gravi abusi o atti di crudeltà verso gli animali” e di “pratica illegale della medicina veterinaria”. La badante è indagata per “complicità nell’esercizio illecito della medicina veterinaria”. La Procura ha chiesto la messa sotto controllo giudiziario di queste due persone.

Mesi di indagini

L’indagine è iniziata a marzo, quando si sono sciolte le voci sui gravi maltrattamenti all’interno di questo centro di accoglienza. I principali agenti di polizia hanno quindi esaminato la questione. Nel corso delle settimane, poi dei mesi, questi investigatori hanno raccolto numerose testimonianze sia di volontari che di dipendenti dell’associazione.

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Una perquisizione è stata effettuata anche nel mese di maggio, alla presenza della Procura. Sono arrivate denunce da parte di associazioni di protezione degli animali. Una lettera aperta sarà inviata in particolare ai ministeri della Giustizia e dell’Interno. Sotto condizione di anonimato, un volontario parla del dipendente in questione: “Senza autorizzazione medica, ha vaccinato con l’approvazione del veterinario. Lei ne è stata complice”.

E continua: “Ha preso le chiavi dell’infermeria ed è uscito con il suo camion tutto il giorno in modo che, se ci fosse stato un problema, non avremmo potuto curare l’animale o trasportarlo. Abbiamo trovato anche dei cani nella cella frigorifera. Un cane era chiuso a chiave in una stanza per dodici anni…”

“Morto in condizioni atroci”

In questa lettera si parla di numerosi abusi, di mancanza di cure o di eutanasia. “Le persone, finalmente ascoltate, ora osano parlare ed esprimere la loro rabbia, è scritto Il 2 ottobre 2024 Zino, un malinois di 1 anno e mezzo che stava uscendo da maltrattamenti da parte di un umano, è morto in condizioni atroci all’interno. lo stesso del ricovero Non per malattia o mancanza di cure come alcuni, ma per mano del capo impiegato, noto da molti anni per essere un noto maltrattatore.

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La lettera denuncia anche gli abusi finanziari e chiede infine alla giustizia una sentenza “conforme ai fatti presunti e provati”. L’udienza prevista per aprile si preannuncia ad alta tensione.

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