Incontro con scrittori marocchino-belgi a Tangeri

Incontro con scrittori marocchino-belgi a Tangeri
Incontro con scrittori marocchino-belgi a Tangeri
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Sabato sera nello spazio culturale e artistico Riad Sultan a Tangeri è stato organizzato un incontro letterario con gli scrittori marocchino-belgi Rachida Lamrabet, Taha Adnan, Aya Sabi e Ish Ait Hamou.

Questo incontro rientra nelle attività di Moussem Belgica, evento organizzato da “Moussem, il Centro delle Arti Nomadi” con sede a Bruxelles, in occasione del 60° anniversario della firma della convenzione bilaterale tra Belgio e Marocco per il reclutamento di manodopera.

Questo incontro è stata l’occasione per ritornare sull’opera “Dillo a qualcuno” di Rachida Lamrabet, romanzo che racconta la storia del giovane “Amazigh”, inviato sul fronte francese allo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Raccontò in un diario le sue esperienze “dell’orrore della guerra e del razzismo degli ufficiali”, che gli valsero un processo per alto tradimento.

L’incontro ha permesso anche di presentare l’opera “Dounia” di Taha Adnan, che racconta la storia di una donna che ha sofferto molto nella sua infanzia per la mancanza di affetto e di dialogo all’interno della sua famiglia marocchina residente a Bruxelles, e che accetta sposa un uomo che si radicalizza in prigione e parte per una rissa di cui sa poco.

Inoltre, l’opera “La teoria di 1 di 2” di Ish Ait Hamou, in cui l’autore cerca di analizzare i modelli che sono alla base dell’oppressione e dell’invidia, gli echi del passato e le porte chiuse del presente, nella comunità marocchina in Belgio , è stato presentato durante questo evento.

Il pubblico ha potuto scoprire anche “Une demi-vie” di Aya Sabi, una cronaca familiare che riunisce tre generazioni di donne: Fatna, che lavorò come cuoca in Marocco negli anni ’55, sua figlia Hamouda, che alla fine dalla Negli anni ’70 e primi anni ’80 scrive lettere al suo amante in Marocco e alla nipote Shams, che studia storia in un’università olandese.

Intervenendo in questa occasione, la signora Lamrabet ha sottolineato che scrivere il suo romanzo sul ruolo importante dei soldati delle colonie nella prima guerra mondiale è “un lavoro contro l’oblio”, poiché il contributo dei non occidentali durante questa guerra è stato spesso “trascurato”.

Ha anche spiegato di aver scelto di scrivere il suo romanzo senza nominare il personaggio principale, per giocare sulla stigmatizzazione subita dall’“uomo arabo”, spesso privato di qualsiasi identità o carattere individuale, una visione europea che rende il personaggio arabo qualcuno anonimo.

Gli autori ritornano in queste opere, attraverso espressioni artistiche variegate, alle nozioni di identità e appartenenza, nonché a esperienze comuni ai marocchini nel mondo, a diversi livelli e in diverse epoche.

In una dichiarazione al MAP, Zoubeir Ben Bouchta, direttore del teatro Riad Sultan, ha spiegato che questo incontro, che fa parte di Moussem Belgica, è un’opportunità per presentare al pubblico autori marocchini che scrivono in altre lingue e conosciuti nella loro lingua rispettivi paesi ospitanti.

Ha inoltre sottolineato che l’evento Moussem Belgica, che si terrà dal 4 al 25 ottobre a Tangeri, comprende un programma diversificato, tra cui una mostra artistica, un “Artist Talk” e la proiezione di diversi film.

Organizzato con il sostegno del Governo fiammingo e della Commissione della Comunità Fiamminga (VGC), del Consiglio della Comunità Marocchina all’Estero (CCME), del Ministero della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione, del Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione africana e dei marocchini che vivono all’estero, oltre al Circolo dei Premi Belgi in Marocco, la Moussem Belgica prosegue a Tangeri fino al 25 ottobre, prima di fare tappa a Oujda.

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