6 Nazioni femminili. Inglesi sopra tutte, il gruppo azzurro sta prendendo forma… I risultati del Torneo

6 Nazioni femminili. Inglesi sopra tutte, il gruppo azzurro sta prendendo forma… I risultati del Torneo
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Si abbonano al numero due. Dal Torneo 6 Nazioni del 2020, i Blues hanno sempre occupato il secondo posto del podio, dietro ai loro eterni rivali: i Roses Rossi. L’edizione 2024 non ha fatto eccezione alla regola: a Bordeaux, per la “finale”, i giocatori di Gaëlle Mignot e David Ortiz hanno perso ancora (21-42), lasciandosi sfuggire il Grande Slam, che sfuggiva loro dal 2018.

“La sconfitta può sembrare pesante, ma ricordate un anno fa (Sconfitta per 38-33 a Twickenham, i Blues erano sotto 33-0 all’intervallo). Non temiamo questo tipo di gap, anzi. Questa partita ci permette di continuare ad andare avanti. Questo gruppo se lo merita. Stiamo costruendo qualcosa”assicura David Ortiz.

L’edificio sarà costruito in tempo per la Coppa del Mondo in Inghilterra tra un anno? È ancora troppo presto per dirlo, ma si può già imparare qualcosa da questo Torneo del 2024.

Le donne inglesi sempre e ancora sopra

Sabato, nelle baie del Bordeaux, giocatori e dirigenti sembravano aver passato parola: battuta, con più di quaranta punti subiti, la squadra era comunque andata avanti. E curiosamente, sui volti dei Tricolori si diffondono sorrisi. “Sì, abbiamo preso 42 punti, ma il nostro stato d’animo in questa partita era molto buono. Dimostra che stiamo progredendo”ha assicurato il mediano di mischia Pauline Bourdon-Sansus. “I risultati del Torneo sono molto positivi, ha giudicato David Ortiz da parte sua. Nonostante il risultato contabile negativo, abbiamo guadagnato su molte cose. Il progetto sta procedendo forte e le ragazze stanno facendo grandi progressi. »

Il contrasto è stridente con le lacrime di Twickenham dell’anno scorso o con quelle di Bayonne nel 2022 (12-24). Anche il divario nel quadro di valutazione è molto maggiore. E sabato i Tricolores non sono mai sembrati in grado di competere con gli inglesi: hanno sempre rincorso il risultato, punito fin dai primi minuti di gioco (meta di Maud Muir, 4′). Hanno concesso quattro tentativi su palle portate, l’arma letale dei compagni di Marlie Packer, che tuttavia conoscono a memoria e di cui ancora non sembrano aver trovato il difetto. Hanno subito la 13esima battuta d’arresto consecutiva nel Crunch, quando gli inglesi, sfortunati finalisti dei Mondiali 2022, numero uno del mondo, hanno dato un’impressione di serenità. E questo, senza forzare troppo. Allora perché non dire i termini? Che gli Azzurri non sono stati all’altezza e che le Rose Rosse sono ancora innegabilmente sopra? Solo il centro Gabrielle Vernier è riuscita a fare la diagnosi. “Sono dettagli imperdonabili a questo livello. Abbiamo rovinato la partita da soli. Dobbiamo incolpare solo noi stessi. Non siamo mai riusciti a raggiungerli. Siamo una delle migliori nazioni al mondo, ma non riusciamo a concludere, anche se in questa squadra c’è un potenziale enorme”si pentì.

Una nuova fodera trovata in apertura

Se la constatazione della superiorità inglese è inarrestabile, il quadro tricolore non è tutto nero. I Blues erano un po’ orfani all’apertura, in assenza della loro numero dieci titolare Caroline Drouin. Mobilitata alle 7, è stata poi convocata, prima di infortunarsi pochi giorni prima dell’inizio del Torneo. Con il ritiro di Jessy Trémoulière lo scorso anno, il posto, andato male negli ultimi mesi (Carla Arbez aveva fatto le sue prime selezioni nel Torneo 2023), era vacante. La giovane Lina Queyroi (22 anni, 14 presenze) è stata titolare in tutte le partite e ha dimostrato molta qualità. Durata del gioco di piede, abilità nel segnare (13 trasformazioni, seconda migliore nel torneo, 33 calci in corsa)… Il mediano d’apertura è stato in grado di dinamizzare il gioco e mostrare iniziativa. La sua coppia con Pauline Bourdon-Sansus al cardine è una delle soddisfazioni di questo Torneo.

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Un gruppo che prende forma

I Blues possono finalmente esultare, e questa volta, senza esagerare, per aver creato un gruppo. Manae Feleu (24 anni, 17 presenze), confermato capitano, è riuscito a mobilitare le sue truppe, dopo una vittoria di misura contro la Scozia (5-15). Le sorelle Romane e Marine Ménager, rispettivamente di terza linea e di fascia, hanno confermato quanto siano state fondamentali nel gioco azzurro. La prima ha colpito, avanzando ad ogni presa di palla (239 m guadagnati nel Torneo). Il secondo ha saputo trovare spazi, come contro l’Inghilterra (due mete).

Anche il pilastro Assia Khalfaoui (23 anni, 22 presenze), che sabato ha subito uno sfortunato rosso, ha disputato un torneo di altissimo livello. Ha giocato con i codici dei difensori e ha mostrato tutta la portata del suo talento (9 passaggi dopo il contatto effettuato, miglior totale).

Il centro Gabrielle Vernier, migliore giocatrice del torneo nel 2023, non ha lesinato il compito, mentre la giovane ala Nassira Kondé (24 anni) ha mosso i suoi primi passi con la maglia azzurra – e si è dimostrata valida. Anche le setteste, arrivate come rinforzi negli ultimi due incontri, come Joanna Grisez, hanno saputo portare le loro qualità di velocità, lettura del gioco e accelerazione. Sta prendendo forma un gruppo, con certi talenti. Si spera che si schiuderanno completamente entro il 2025.

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