L’Osservatorio dei prezzi della Riunione esercita pressioni sulla distribuzione di massa

-

L’Osservatorio dei prezzi della Riunione esercita pressioni sulla distribuzione di massa

In occasione della sua assemblea plenaria, l’Osservatorio dei prezzi, dei margini e dei ricavi dell’Isola della Riunione ha emesso una nota secca per chiedere maggiore trasparenza ai grandi marchi della distribuzione.

Se i responsabili dell’Osservatorio dei prezzi, dei margini e dei redditi si rallegrano di aver potuto ottenere dalla grande distribuzione della Riunione i primi dati sulla formazione dei prezzi di 21 prodotti, deplorano la scarsa trasparenza e esercitano pressioni sui segnali affinché che dicono di più.

Riunendosi in assemblea plenaria questo venerdì 4 ottobre presso la sede della Camera di commercio a Saint-Denis, l’Osservatorio ha in particolare fatto il punto sulle indagini del suo gruppo di lavoro dedicato alla formazione dei prezzi, che dovrà presentare al termine la sua relazione finale dell’anno. Ha inoltre distribuito una nota che riassume cinque proposte “sul miglioramento della trasparenza nella grande distribuzione, soprattutto alimentare”, in cui si riflette una certa insoddisfazione, derivante “dalla difficoltà di raccogliere informazioni chiare, affidabili e precise”.

L’Osservatorio chiede, innanzitutto, l’istituzione di una sanzione davvero dissuasiva per obbligare le grandi aziende locali a presentare i conti annuali, come previsto dalla legge. Chiede inoltre l’applicazione di un decreto del 2017 che impone ai marchi della grande distribuzione di trasmettere i dati della cassa all’INSEE, il che faciliterebbe notevolmente il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo delle famiglie.

I margini posteriori sono ancora al caldo

L’Osservatorio chiede inoltre un diritto di comunicazione dei dati raccolti dai servizi dello Stato ma non diffusi per preservare il segreto aziendale, nonché il rafforzamento dei mezzi di controllo della divisione Concorrenza della Direzione Economia, occupazione, lavoro e solidarietà (DEETS) . Infine getta la chiave nello stagno proponendo di sostituire i margini arretrati, entrate aggiuntive ottenute dai distributori dai loro fornitori, con sconti in fattura. I margini posteriori, negoziati con la massima riservatezza e simbolo della posizione superiore dei marchi, costituiscono una parte significativa del profitto finale di questi ultimi.

Jérôme Filippini, prefetto dell’Isola della Riunione, ha partecipato a questa assemblea plenaria, prova dell’attuale vigilanza dello Stato sui temi del “caro vita alto”, che regolarmente infiammano i territori d’oltremare e oggi la Martinica. Alla sua uscita, ha elogiato il lavoro sulla trasparenza, “che non si fa altrove”, portato avanti dall’OPMR, pur insistendo sulla necessità di “non stigmatizzare nessuno”. Anche Bertrand Huby e Jocelyn Cavillot, presidente e vicepresidente dell’Osservatorio, hanno voluto smorzare la durezza delle critiche espresse per iscritto sottolineando lo spirito di collaborazione dei marchi (solo Intermark non ha potuto farsi sentire), anche se non hanno “andare fino in fondo” con l’esercizio di trasparenza.

-

PREV Un ex capo Davie della Camera di commercio e industria del Quebec
NEXT arrestati tre rapinatori dopo una serie di furti di scatole elettroniche da camion