[Journée nationale des aidants ] Queste aziende che supportano i propri dipendenti – Face Face

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Giorni di assenza retribuiti per sostenere una persona cara disabile o malata, partecipazione finanziaria a soggiorni di sollievo, assistenza psicologica, donazione di giorni liberi, ecc. Via accordi firmati con i rappresentanti del personale, alcune aziende vanno oltre i sistemi di diritto comune per supportare al meglio i propri dipendenti. Concentrati su tre esempi.

La Poste, un contratto aziendale costantemente migliorato

Il gruppo La Poste è… 5.200 dipendenti e un accordo aziendale, siglato nel 2018, per consentire loro di conciliare al meglio vita professionale e vita privata. Regolarmente migliorato, conferisce loro uno status riconosciuto da un certificato di badante. Possono quindi essere supportati da una piattaforma telefonica interna, chiamata sportello delle caregiver familiari. Hanno inoltre accesso a speciali autorizzazioni per assenze retribuite. Tre giorni per supportare le procedure amministrative o mediche del proprio caro. Un giorno per ogni ricovero della persona assistita. Una settimana e un giorno per gli appuntamenti per il loro figlio disabile. Tra gli altri.

Inoltre, il datore di lavoro integra le donazioni dei giorni liberi tra colleghi. Si impegna inoltre a facilitare i trasferimenti volti ad avvicinarsi alla persona assistita e a riconoscere le competenze acquisite come caregiver, per dare slancio alle carriere. In termini di attività sociali e culturali, aiutare i dipendenti può beneficiare della partecipazione finanziaria a soggiorni di vacanza adattati o soggiorni di tregua.

France Travail, impegnata contro l’isolamento delle badanti

Presso France Travail (ex Pôle Emploi), i dipendenti che aiutano sono incoraggiati a uscire dal loro isolamento. L’azienda ha messo in atto diverse misure in questa direzione. Come un social network interno, uno spazio di dialogo tra colleghi che vivono la stessa situazione, che conta attualmente 600 membri. Oppure un numero verde dedicato aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con uno psicologo in linea. In caso di imprevisto hanno anche la possibilità di prendersi un giorno libero o un RTT senza preavviso, previa informazione del gestore.

L’azienda finanzia anche fino a 600 euro in buoni lavoro di servizio universale per servizi di aiuto domiciliare alle badanti.

Novità nel 2025: France Travail inaugurerà un fondo di solidarietà per gli operatori sanitari. Con donazioni giornaliere, sia da parte dei dipendenti che del datore di lavoro.

Gli istituti di previdenza complementare e di previdenza, nella lotta alle discriminazioni

Se le aziende adottano misure per semplificare la vita ai propri dipendenti, anche alcuni rami professionali (che rappresentano tutti i datori di lavoro dello stesso settore di attività) fanno lo stesso. È il caso, ad esempio, della previdenza complementare e degli istituti di previdenza. Hanno così firmato, il 1È Luglio 2021, un accordo “relativo al sostegno nell’aiutare i dipendenti e nella conciliazione della loro situazione con la loro vita professionale”.

Tra i suoi molteplici aspetti c’è un punto importante, anche se ovvio: la prevenzione della discriminazione. « Il datore di lavoro non deve in nessun caso prendere in considerazione la situazione del lavoratore che collabora nelle sue decisioni relative alla retribuzione, all’inquadramento, alla promozione o alla formazione. » L’accordo prevede inoltre che il passaggio al part-time non influisca sul calcolo della pensione, essendo tali periodi conteggiati come tempo pieno.

Alcune aziende del settore hanno a loro volta siglato accordi interni per chiarire i contorni di tali disposizioni. Ad esempio, l’associazione di protezione sociale Apicil sensibilizza i suoi dirigenti sulle situazioni vissute aiutando i dipendenti con webinar su il tema “acquisizione di buone pratiche e posizioni manageriali da parte dei dipendenti vulnerabili”. Inoltre, offre ai dipendenti giorni di ferie aggiuntivi, fino a 18 all’anno, la possibilità di adeguare i propri orari e passare al lavoro part-time. Tra gli altri.

Saper decifrare

Le disposizioni riguardanti gli accompagnatori possono essere oggetto di apposite convenzioni. Ma spesso fanno parte di accordi più ampi, il più delle volte legati alla disabilità, alla qualità della vita sul lavoro, all’uguaglianza professionale o al telelavoro. O anche nei regolamenti interni delle attività sociali e culturali o nei contratti collettivi di previdenza. Quindi non è sempre facile orientarsi! Tanto più che alcuni testi non specificano se si tratta di un “bonus” oppure no. Alcuni si limitano a riassumere le disposizioni di legge, come il congedo per badante o il congedo di solidarietà familiare.

L’orario di assistenza familiare o l’accesso al telelavoro per i dipendenti che sono genitori di figli disabili o affetti da malattie gravi sono già previsti dal Codice del lavoro. Quindi l’azienda ne è comunque soggetta. E alcune disposizioni si basano soprattutto sulla solidarietà tra dipendenti (come la donazione di giornate), che non costa nulla. Si consiglia di informarsi presso il dipartimento delle risorse umane o i rappresentanti del personale.

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