Ticino: Missioni punitive contro i pedofili compiute da adolescenti

Ticino: Missioni punitive contro i pedofili compiute da adolescenti
Ticino: Missioni punitive contro i pedofili compiute da adolescenti
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Tra martedì e giovedì sono stati arrestati 18 minorenni, di età compresa tra 14 e 17 anni, e un 18enne, residenti nella regione di Lugano. Lo hanno annunciato venerdì pomeriggio la magistratura minorile e la polizia cantonale del Ticino. Le accuse a loro carico: lesioni personali gravi, aggressione, coercizione, furto, sequestro di persona ed estorsione.

Utilizzando social network e profili fittizi per contattare presunti pedofili, questi giovani hanno organizzato incontri che si sono trasformati in spedizioni punitive. I fatti venivano poi filmati e condivisi con terzi. Sono in corso ulteriori indagini per stabilire l’esistenza di possibili comportamenti criminali da parte di persone che sono state in contatto con il gruppo.

All’inizio di quest’anno, alla web radio ticinese Gwendolyn, un adolescente aveva spiegato che tutto era iniziato quando aveva deciso di reagire alle molestie subite da un’amica da parte di un uomo di 35 anni che le mandava foto oscene e le chiedeva di avere rapporti sessuali. con lui.

Con un gruppo di amici hanno rintracciato i pedofili su Internet fingendosi ragazze. Si sono dati appuntamento con loro in un appartamento di Lugano e li hanno costretti a confessare filmandoli. Questi video sono stati poi condivisi su una pagina Instagram privata. Queste missioni punitive sarebbero state ispirate dalle azioni di un attivista neonazista russo di nome Tesak (morto nel 2020), noto per la sua lotta contro i pedofili.

Un portavoce della polizia ticinese insiste sull’importanza di denunciare subito i problemi di cui si viene a conoscenza. “Ciò deve essere fatto senza creare potenziali pericoli per sé o per gli altri e senza impegnarsi in attività criminali o commettere reati penali”.

Pochi rischi di sbagliare

Dal canto suo, il criminologo ticinese Michel Venturelli capisce i comportamenti degli adolescenti. “Se gli adulti non riescono a risolvere questa piaga, i giovani prenderanno iniziative”. Sottolineando l’effetto deterrente delle loro azioni, precisa che i rischi che la persona braccata non sia un pedofilo sono minimi. “Non c’è ambiguità quando un uomo fissa un appuntamento per fare sesso con minorenni.”

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