Pierre Poilievre: l’angelo salvatore del Canada

Pierre Poilievre: l’angelo salvatore del Canada
Pierre Poilievre: l’angelo salvatore del Canada
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In vista delle elezioni federali del prossimo autunno, la televisione ci inonda di annunci pubblicitari del campo conservatore.

Tra cui uno in particolare, che sembra prendere di mira maggiormente l’elettorato del Quebec.

Un Pierre Poilievre 2.0

Più umano, l’antitesi di questa immagine del conservatore rosso, vendicativo, con un discorso di destra spesso paragonato a Trump.

Chi è Pierre Poilievre?

«Chi è Pierre Poilievre?» lo sentiamo in questa pubblicità, dove la moglie Anaida del Quebec, in voce fuori campo, lo descrive come un eroe moderno.

Chi è allora?

Non solo il detentore del “buon senso” che porterà il suo partito alla vittoria.

Dobbiamo sapere che il leader conservatore è soprattutto una brava persona.

Il piccoletto adottato da un buon padre, che lo ha cresciuto così bene.

Il simpatico piccolo venditore ambulante che distribuiva il giornale nel suo quartiere.

Il sugar daddy che ha a cuore i suoi due figli piccoli.

L’uomo che ama sua moglie…

Immagini morbide e fluide, che ci danno l’impressione di sfogliare un album di famiglia.

Anaida Poilievre Galindo

La scelta della Poilievre come narratrice non è insignificante.

Originaria del Venezuela, attaccata al Quebec, il suo paese ospitante, eloquente, con un’ottima conoscenza della politica canadese, ha tutto per persuadere.

Justin Trudeau e sua moglie Sophie Grégoire hanno annunciato la loro separazione, i conservatori scommettono molto su questa coppia unita e sulla loro piccola famiglia.

Non rinunciamo al buon senso

Secondo i conservatori viviamo in un Canada in difficoltà, guidato da politici completamente pazzi.

Sembra che i trumpisti americani ci dicano che gli Stati Uniti sono sull’orlo del baratro.

I conservatori si dimenano

I sondaggi li favoriscono, le casse del partito sono piene. La vittoria è alla loro portata.

Resta solo il Quebec da conquistare davvero e sta facendo di tutto.

La domanda?

Vogliamo davvero andare alle urne prima delle vacanze?

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