Béziers, poi Nizza e Les Pennes-Mirabeau. Nei giorni scorsi diversi sindaci di comuni della regione hanno deliberato di istituire il coprifuoco per i minori di 13 anni a partire da una certa ora della sera. Una risposta all’aumento della delinquenza e degli atti commessi, secondo loro, da individui sempre più giovani.
I disordini dello scorso novembre, ai quali hanno preso parte numerosi adolescenti, avvalorano questa teoria, che però non trova conferma nei dati. Secondo il Ministero dell’Interno, nel 2023, i minori di 13 anni rappresentavano solo il 2% degli imputati in casi di aggressione contro persone in Francia (rispetto al 36% per i giovani dai 30 ai 44 anni) e l’1% per furto violento (rispetto al 44% per i giovani dai 18 ai 29 anni).
Obbligarli al coprifuoco, misura che non sarebbe quindi necessariamente giustificata? Il dibattito non è nuovo. In realtà si è affermata nel 1997 e Vaucluse ne è stata piuttosto un precursore. Allora sindaco di Sorgues, l’attuale senatore LR Alain Milon è stato uno dei primi a emanare un’ordinanza contro i minori di 13 anni nel suo comune.