Côte-d’Or: la statua “La Vergine col Bambino” di Thoisy-le-Désert vince il jackpot per il più grande museo di Francia

Côte-d’Or: la statua “La Vergine col Bambino” di Thoisy-le-Désert vince il jackpot per il più grande museo di Francia
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8.000 euro è la somma ottenuta nell’ambito della campagna nazionale “Il più grande museo di Francia” lanciata dalla Salvaguardia dell’Arte Francese in collaborazione con la compagnia assicurativa Allianz France. L’assegno è stato consegnato mercoledì 24 aprile ad André Renard, sindaco del villaggio, per finanziare il restauro di questa statua rubata dalla chiesa del villaggio e ritrovata 47 anni dopo, quando stava per essere venduta all’asta.

Un motivo di orgoglio per il sindaco di Thoisy-le-Désert ma non una sorpresa

La consegna dell’assegno è il culmine di una grande mobilitazione del villaggio. “Abbiamo lavorato per diverse settimane per motivare le persone a votare per il nostro lavoro. Ci siamo davvero mobilitati. Tutta la gente del villaggio, i nostri amici, la nostra famiglia, ecc. Abbiamo lavorato davvero tanto per essere selezionati come finalisti e soprattutto come vincitori. Abbiamo intenzione di restaurare la Vergine e poi ospitarla in mobili sicuri. Quindi tutto ciò rappresenta denaro. Ma siamo sostenuti dalla DRAC, dal Consiglio dipartimentale della Côte-d’Or e quindi la donazione fatta da Allianz attraverso i più grandi musei di Francia ci aiuterà ad integrare il nostro budget di spesa.” precisa André Renard mentre il budget finale è stimato a 40.000 euro.

Lunghi mesi di lavoro meticoloso per la restauratrice Nadia Bertoni Cren

Adesso manca solo il via libera ufficiale e scritto del Drac e del consiglio dipartimentale della Côte-d’Or e il lavoro può iniziare, innanzitutto con uno studio preliminare. “Si concentrerà sulla policromia dell’opera, perché la scultura in legno è policroma, vale a dire che presenta diversi strati di colori con ripetizioni. E quindi studieremo prima di tutto lo stato di questa policromia per poi proporre un restauro progetto che potrà essere sia minimale, cioè con la conservazione dello stato attuale dopo una leggera ripulitura e risistemazione degli strati, e uno studio della tecnica pittorica, sia con una schiaritura delle antiche policromie, cioè ritrovare lo strato originale.” spiega il ristoratore. Lavoro meticoloso e lungo effettuato al microscopio. Tanto più che questa statua era stata esposta a Digione nel 1969 e all’epoca era già stata restaurata dai laboratori del Louvre, ma non esiste alcun documento su questo primo restauro, quindi bisognerà capire cosa accadde all’epoca. Tutto questo richiederà molti altri mesi.

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