Bassirou Faye
Il nuovo presidente eletto, Bassirou Diomaye Fayeha promesso di rinegoziare i contratti minerari, petroliferi e del gas.
Nel suo programma di governo, il nuovo presidente senegalese Bassirou Faye prevede di rinegoziare i contratti minerari, petroliferi e di gas in modo che possano apportare maggiori benefici alle popolazioni locali.
Tra le sue prime misure, Faye ha promesso un “audit del settore minerario, del gas e del petrolio.
Secondo Petrosen, la compagnia petrolifera pubblica senegalese, quest’anno è previsto l’inizio dello sfruttamento degli idrocarburi in Senegal, che possiede anche miniere di oro, fosfato e zircone.
I ricavi combinati di due dei principali giacimenti di gas e petrolio sono stimati in una media annua di 700 miliardi di franchi CFA (o più di un miliardo di euro) su un periodo di trent’anni.
Tuttavia, il progetto del presidente Faye non è necessariamente unanime.
Per alcuni analisti questa opzione sarebbe rischiosa per gli investimenti e creerebbe una zona grigia nella futura partnership con le aziende.
L’esperto petrolifero Ibrahima Bachir Dramé, ex capo della Petrosen, ha sottolineato da parte sua che “non esistono clausole esplicite che prevedono rinegoziazioni nei contratti petroliferi” ma “clausole che regolano eventuali controversie”.
In un’intervista a Bloomberg del 19 marzo, l’ex presidente Macky Sall (2012-2024) ha stimato in particolare che i contratti “possono essere migliorati, ma francamente pensare di poter modificare i contratti già firmati con le aziende non è possibile. Sarebbe disastroso per il Senegal”. Secondo il precedente governo, fino al 60% dei ricavi derivanti dal futuro sfruttamento di gas e petrolio andrebbero allo Stato senegalese.
44 anni, Bassirou Diomaye Faye ha promesso un “cambiamento sistemico” al capo dello Stato.
