“Uncertain Manifesto 10” di Frédéric Pajak, racconti di penna e pennello – Libération

“Uncertain Manifesto 10” di Frédéric Pajak, racconti di penna e pennello – Libération
“Uncertain Manifesto 10” di Frédéric Pajak, racconti di penna e pennello – Libération
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Frédéric Pajak contrabbanda fumetti. I suoi attraversano il confine tra testi e disegni, tra la sua vita e quella di scrittori e artisti la cui energia selvaggia, recalcitrante e asociale determina l’esistenza, ciò che da essa nasce e la nutre: la creazione. Passiamo dall’uno all’altro per sentieri di linee, di parole, di mulattiere. Questi sentieri sono porte strette: tortuose, bianche e nere, piene di deviazioni. Sono anche sobri, chiari e precisi: il traghettatore non fa discorsi. Conosce ogni arbusto, ogni pietra, ogni anfratto del paesaggio che racconta, che mostra, attraverso il quale ci guida. In questo modo eviterete i doganieri e i sentieri battuti. Ed è così che incantiamo: attraverso un viaggio visivo, laconico e ostinato attraverso il terreno. Questo viaggio probabilmente deriva dall’infanzia. Frédéric Pajak è come i bambini che disegnano immagini, sagome, cose, personaggi sulla pagina, accanto a ciò che leggono. Nascono dall’immaginazione provocata dal racconto, senza illustrarlo: l’infanzia del racconto è l’infanzia dell’arte. E quello che ci riporta indietro è un contrabbandiere di 7 anni, 69, anarchico e silenzioso.

“Clamori, grugniti, canti”

Parlava spesso dei rapporti tra testi e disegni. Manifesto Incerto 10, pubblicato oggi, riassume il suo pensiero su questa coppia fertile e difficile, dove ciascuno non è il gen

Francia
Libri

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