Scatole per libri, cronaca di un’utopia concreta

Scatole per libri, cronaca di un’utopia concreta
Scatole per libri, cronaca di un’utopia concreta
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“Le persone che leggono sono meno stupide delle altre” scriveva il compianto Bernard Pivot nel 2018 al termine di Lire!un inno alla lettura e agli scrittori.

Chi potrebbe dubitare di questa affermazione?

Ma non siamo uguali quando si tratta di leggere… Chi legge? Chi non legge, chi non legge più?

E se leggi… Perché stai leggendo? Cosa leggi ?

Fai le orecchie ai libri? Scarabocchi ai margini? Mantieni i tuoi libri immacolati come se nessuno li avesse aperti…

Niente di più intimo del rapporto con i libri… Questa libreria disposta per collezione, o per colori, o alla rinfusa, in pila, sul pavimento

Compri i tuoi libri nuovi o usati? Devi averli? Oppure li prendi in prestito dalla biblioteca?

Lasci i libri finiti o abbandonati dopo pochi capitoli, su una panchina, su un autobus o in una scatola di libri?

Le scatole dei libri sono una biblioteca a cielo aperto… Nessuna registrazione, nessun costo, nessuno staff, nessun filtro, nessun giudizio… Posiamo, raccogliamo, sfogliamo, mettiamo via… E negli ultimi anni, si sono moltiplicati. Sono circa diecimila rispetto ai 2.000 di 7 anni fa. Chi sono gli utenti? Perché tale slancio? Dovremmo interpretarla come una sfiducia nei confronti degli spazi istituzionali del libro? O complementarità?

Per questo gran finale di “Under the Radars”, dopo tre grandi stagioni che vi accompagnano il sabato a mezzogiorno, sicuramente mentre preparate il pranzo, esploriamo le scatole dei libri che dicono molto di ciò che siamo

Da leggere per approfondire:

Chi sono i destinatari delle scatole dei libri? L’indagine di Claude Poissenot sul sito The Conversation

Il successo pazzesco delle scatole dei libri: “Mi piace l’idea di presentare un autore che mi piace”articolo pubblicato su Le Parisien

Nelle scatole dei libri, da Régine Deforges a Jacques Attali, l’altro ritorno della letteraturaarticolo pubblicato su Le Monde

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