Letteratura: i 5 libri preferiti della settimana della giornalista e scrittrice Cécile Pivot
Scrittrice, giornalista, femminista, appassionata fin da giovanissima della politica del suo paese, la catalana Montserrat Roig (1946-1991) ha scritto un’opera al plurale. Pubblicato nel 1977 in Spagna, Le Temps des Cerises è finalmente apparso in Francia. Vi troviamo tutta l’anima della Spagna e più in particolare quella della Catalogna, ribelle e intensa. Natàlia torna a Barcellona nel 1974, dopo dodici anni trascorsi a Parigi e Londra, durante i quali ha quasi tagliato ogni legame con la famiglia. Non è tornata nemmeno per il funerale di sua madre, Judit, con i suoi “occhi color smeraldo e tristi”, non ha avuto contatti con suo padre. Ha lasciato il suo paese arrabbiata con la sua gente, arrabbiata e spaventata.
Perché è tornata a casa? Non è in grado di rispondere a questa domanda. Ciò che sa è ciò da cui è fuggita, la mancanza di libertà, un periodo buio e gelido – Franco allora teneva il paese con il pugno di ferro – e una famiglia colpita dalla sfortuna. All’estero, racconta, ha scoperto la libertà dei sensi e che tutto può avere sfumature. Al suo ritorno la città cambiò, la dittatura allentò la presa (Franco morì nel 1975), le lingue si sciolsero, le donne cominciarono a farsi sentire. Chi è il personaggio principale di questo romanzo? Natalia o la città di Barcellona? Probabilmente entrambi. La scrittura di Montserrat Roig, incisiva ed esigente, oltre che (…)
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