“Visto dal cerchio” di Michel Jullien, di gel e argilla – Libération

“Visto dal cerchio” di Michel Jullien, di gel e argilla – Libération
“Visto dal cerchio” di Michel Jullien, di gel e argilla – Libération
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Collezione

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Il quaderno dei Livres de Libécaso

Una raccolta di racconti teneri e crudeli di Michel Jullien. I tredici racconti offrono ciascuno un tuffo in un mondo a sé stante.

Per molto tempo Michel Jullien è stato un alpinista. Due racconti della sua raccolta testimoniano questa passione per la montagna. In Cabina alta, appare l’astronomo Janssen, un personaggio realmente esistito, e la sua ossessione all’inizio del XX secolo: installare un osservatorio in vetta al Monte Bianco nonostante gli avvertimenti. L’installazione finisce divorata dal ghiaccio. La descrizione di questo disastro attraverso gli occhi di Joseph Vallot, uno degli amici più intimi di Janssen, è sorprendente: “Ultimamente si è avventurato nelle baracche affondate. Appena entrato, scoprì un fuoco bianco, vivo e indurito, un fuoco cagliato. Le stanze hanno l’aria di chi è uscito da una festa, i muri sono diventati gonfi, alcune assi delle pareti si spezzano nelle giunture, sbavano di neve. Furono invitati sul posto diversi fulmini, ospiti di tuoni, tempeste alcoliche. Sono venuti a bere qualcosa all’osservatorio, hanno brindato con la ferraglia, hanno strappato dal pavimento la scala elicoidale […] Un sabato ghiacciato da cui emanano inquietanti ticchettii come preludio al disastro.

Film muti burleschi

L’altro racconto di montagna è quello che dà il nome alla raccolta, Visto dal cerchio. Un alpinista austriaco meno esperto è partito per la grande scalata. Siamo ancora all’inizio del XX secolo. Dall’ospite

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