I prossimi libri delle nostre edizioni ogni venerdì

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Ernest Miller-Hemingway: Il vecchio e il mare

Ernest Miller Hemingway è uno scrittore e giornalista americano. Nel 1952 pubblicò “Il vecchio e il mare”, che un anno dopo ricevette il Premio Pulitzer. Nel 1954 ricevette il Premio Nobel per la letteratura per lo stile potente e nuovo con cui padroneggiò l’arte della narrazione moderna, come ha appena dimostrato “Il vecchio e il mare”.

E’ un libro eccezionale, una meraviglia. Se non l’avete ancora letto, il mio consiglio: affrettatevi! Se l’hai letto molto tempo fa, non esitare: rileggilo.
È la storia della lotta di un uomo contro un pesce, ma anche di un uomo contro se stesso, contro il destino, contro la sua età, contro il suo corpo. Allora la lotta cambierà corso. L’uomo combatterà per difendere l’onore del suo pesce, che ha combattuto così bene. Questo pesce non è più denaro potenziale: è una creatura degna, alla quale si deve rispetto.

Naguib Mahfouz: Il ladro e i cani

Naguib Mahfouz è uno scrittore egiziano. Libero pensatore, cronista del popolo e dell’antica Cairo, autore di più di 50 romanzi e racconti, è riconosciuto in tutto il mondo come uno dei maggiori scrittori del mondo arabo.
Il Premio Nobel assegnatogli il 13 ottobre 1988 sconvolse la sua routine in pensione. Questo premio, il primo assegnato a uno scrittore arabo, gli dà accesso al mercato mondiale.

Romanzo breve, come una tragedia greca, dall’esito inevitabile.

Saïd Mahrane, presunto ladro, lascia la prigione. È stato tradito, a quanto sappiamo, da Aliche Sedra. Questo prese il suo posto, il suo posto, sua moglie e sua figlia. Saïd Mahrane ovviamente ha una sola idea in mente: la vendetta. La scena è ambientata fin dall’inizio del romanzo e il resto sarà solo il lungo sviluppo del “come” piuttosto che del “perché”. Un po’ come una tragedia greca. Il destino è scritto, la sfortuna è pianificata e non ci sarà alcun miracolo.

Vladimir Nabokov: Lolita

Vladimir Nabokov è considerato uno degli autori più importanti della letteratura del XX secolo. Acclamati in vita dalla critica e dal pubblico, i suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno venduto decine di milioni di copie. Gran parte della sua fama è dovuta al romanzo Lolita che suscitò censura e scandalo quando uscì nel 1955, regolarmente citato come uno dei capolavori della letteratura moderna.

Lolita avrà fatto scorrere molto inchiostro. Pro o contro ma per parlare di una delle maggiori opere del XX secolo. E allo stesso tempo, una storia d’amore.

Humbert Humbert sta cercando un angolo tranquillo per scrivere il suo libro. Arriva a casa di Madame Haze, che vuole affittargli una stanza, ma ben presto lei lo infastidisce con le sue chiacchiere. Sta per lasciare il posto, quando il suo sguardo cade su Dolores, la figlia di casa.

Per poter stare vicino alla figlia, Humbert sposa la madre. È un po’ un inferno per lui, ma l’inferno non durerà. Un giorno, Madame Haze, ora Madame Humbert, si imbatte nel diario del marito, custode del suo indicibile amore per la giovane Lolita. Questa scoperta la ucciderà, ma aprirà a Humbert le porte di un paradiso dal sapore di zolfo.

Quindi inizia una vita oscura di lussuria per Humbert e Lolita. Amori colpevoli? Perversità? Chi è il responsabile ?

Al di là del racconto c’è l’autore, la scrittura sontuosa di un virtuoso. Frasi così belle che le copiamo e le mangiamo con gli occhi, poi con il cuore e poi con l’anima. Parole così forti da commuovere dentro, e poi frasi mozzafiato.

In breve, questo è un libro da non perdere.

William Faulkner: Il suono e la furia

William Faulkner, William Cuthbert Falkner con il suo nome di nascita, è un romanziere, scrittore di racconti, sceneggiatore e poeta americano, considerato uno dei principali scrittori del 20° secolo. È probabilmente lo scrittore americano che ha avuto maggiore influenza sulla letteratura contemporanea.

Questo libro è fuori dai sentieri battuti! Altra scrittura, altra modalità espressiva! Un monumento della letteratura americana e mondiale!

Scritto nel 1929, questo libro richiede un’attenzione costante, altrimenti vi ritroverete lontani dall’argomento trattato, persi in un oceano di parole che hanno perso il loro significato.

Faulkner, in questo libro, avanza costantemente per piccoli passi successivi. È come se stesse costruendo una vasta rete di cui solo l’ultimo punto ci permetterà di carpirne il segreto. Nessuno fornisce la soluzione, è il tutto a fornirla. Alcuni criticano i libri di Faulkner per l’eccessiva costruzione, ma bisogna ammettere che la sua padronanza della scrittura è totale!…

Un capolavoro enorme! Un libro da leggere assolutamente e con grande attenzione. Ma quante delizie ci dà in cambio!

Georges Simenon: L’uomo che guardava passare i treni

Georges Simenon (1903-1989) è il quarto autore francofono più tradotto al mondo. I suoi romanzi sono stati adattati in tutto il mondo in più di 70 film, per il cinema, e più di 350 film per la televisione. Ha scritto 192 romanzi con il proprio nome, tra cui 75 Maigret, e 117 romanzi che ha definito i suoi “romanzi duri”, 158 racconti, diverse opere autobiografiche e numerosi articoli e rapporti. Viaggiatore insaziabile, fu eletto membro dell’Accademia reale del Belgio.

L’uomo che guardava passare i treni è un romanzo incentrato sul personaggio di Kees Popinga, che sembra riassumere tutto nel titolo: “Una certa emozione furtiva, quasi vergognosa, che lo turbava quando vedeva passare un treno, un treno notturno soprattutto, con le tendine abbassate sul mistero dei viaggiatori. “Se preferiva i treni notturni era perché ci vedeva qualcosa di strano, quasi di malvagio…”.

Una persona pazza? Un amnesico? Uno vizioso? Un paranoico? Un dilettante? Chi saprà “la verità sul caso Kees Popinga”? C’è qualche verità? Ciò che rende grande questo libro è l’erranza solitaria di un uomo che un minuscolo intoppo spinge ad “andare fino al limite di se stesso” in un “progressivo restringimento del campo delle manovre, della vita” (secondo l’espressione di Gide) che lo porta verso la nudità, verso l’annientamento, verso le lacrime…

“Per quarant’anni mi sono annoiato. Per quarant’anni ho guardato la vita come un bambino povero che ha il naso premuto contro la vetrina di una pasticceria e guarda gli altri mangiare le torte. Adesso so che le torte appartengono a chi si prende la briga di prenderle.

Ray Douglas Bradbury: Fahrenheit 451

Ray Douglas Bradbury è uno scrittore americano, un riferimento nel genere dell’anticipazione. Ray Bradbury è un maestro indiscusso della narrativa di fantascienza, sebbene non si consideri uno scrittore focalizzato sul genere. Lui stesso crede di aver scritto più romanzi fantasy che fantascienza.

Il libro, simbolo della cultura. 451 gradi Fahrenheit è la temperatura alla quale un libro prende fuoco. In una società futura in cui la lettura, fonte di interrogativi e riflessioni, è considerata un atto antisociale, uno speciale corpo di vigili del fuoco ha il compito di bruciare tutti i libri il cui possesso è vietato per il bene collettivo. Montag, uno di loro, si oppone gradualmente a questa idea di bruciare i libri, di distruggere l’accesso alla cultura. Viene quindi considerato pericoloso e braccato senza pietà. È un grande classico della letteratura fantascientifica che spinge il lettore a una riflessione importante sulla libertà di espressione, sugli eccessi autoritari della nostra società, sull’indottrinamento (soprattutto televisivo), sul conformismo.

Assolutamente da scoprire, anche per chi non ama la fantascienza.

Isabel Allende: Paolo

Isabel Allende è una giornalista e scrittrice cilena. Nipote di Salvador Allende, presidente della Repubblica del Cile. Quando Isabel Allende scrive, sviluppa un contesto scegliendo il luogo e il tempo, e da lì i personaggi e la trama vengono da soli. L’umorismo è parte integrante delle sue opere.

Una patetica lotta contro la morte. Questo testo è il libro più bello di Isabel Allende, perché come diceva la poetessa, le canzoni più disperate sono le canzoni più belle.

Nel 1991 Paula, la figlia di Isabel Allende, cadde in coma profondo, il cui esito fu fatale. Per mantenerla in vita, Isabel le parla, le racconta tutto ciò che può tenerla nel mondo dei vivi: il passato, il presente e il futuro si mescolano in un lungo e patetico monologo. Si intrecciano la sua vita, quella dei suoi avi, ricordi d’infanzia, momenti felici, periodi di stenti, primi successi letterari, tragedie.

Il rovesciamento di Salvador Allende, la morte di Pablo Neruda, l’assassinio di Victor Jara, l’instaurazione della dittatura di Pinochet sono raccontati da un testimone di spicco. Ma Isabel finisce per capire che gli sforzi che fa per tenere Paula accanto a sé sono inutili e impediscono a sua figlia di raggiungere l’altra parte. Così, in un gesto supremo di amore materno, decide di lasciare andare la figlia, che finalmente esala l’ultimo respiro. Può finalmente dire: “Addio, Paula, donna. Benvenuta Paula, spirito”.

Gabriel Garcia Márquez: Cento anni di solitudine

Gabriel García Márquez è il primo scrittore colombiano a ricevere il Premio Nobel per la letteratura nel 1982. I suoi romanzi esplorano i sentieri del realismo magico. Cent’anni di solitudine è il suo capolavoro.

Un capolavoro. Se non hai letto questo libro, significa che non hai letto uno dei migliori libri pubblicati negli ultimi cinquant’anni. La storia è semplice: la vita di un villaggio sperduto nel Sud America per un secolo. Su questa semplice trama, Marquez ha scritto un libro favoloso, magico, avvincente…

Gabriel Garcia Márquez descrive la nascita di questo villaggio, la vita delle diverse generazioni con straordinaria grazia e forza romantica.

In questo romanzo realistico, l’autore infonde piccoli tocchi di fantasia, sogno e quindi grande poesia.

Uno dei libri che dovete aver letto e riletto almeno una volta nella vita.

Milan Kundera: l’insostenibile leggerezza dell’essere

Milan Kundera è uno scrittore ceco naturalizzato francese. Kundera è stato fortemente influenzato da quello che lui chiama il grande romanzo mitteleuropeo.

Dovete leggere questo libro, lasciarvi trasportare dalla sua poesia e dal suo messaggio. Un libro dal quale non si esce più uguali a prima. Un libro che si distingue! È un romanzo, certo, ma è altrettanto un saggio.

La storia di Tereza e Tomas, una storia d’amore vissuta sullo sfondo della Primavera di Praga e dell’invasione della Repubblica Ceca da parte della Russia. Due primi capitoli di magnifica bellezza, uno vissuto negli occhi di Tomas, l’altro in quelli di Tereza. Anche la storia di Sabina e Franz. Destini incrociati e tra tutti questi esseri una profonda dicotomia tra pesantezza e leggerezza perché è qui che questo romanzo è forte. Questo perché attraverso una scrittura poetica e bella, lo scrittore ceco riesce a impegnarsi in una riflessione filosofica.

Tuttavia è difficile riassumere un’opera del genere perché ognuno ne trarrà ciò che vorrà trovarne.

Margherita Duras: L’amante

Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Donnadieu, è una scrittrice, drammaturga, sceneggiatrice, regista e giornalista francese.
Nel 1984 esce “L’Amant” che vince il Premio Goncourt. È un successo mondiale. Jean-Jacques Annaud ne ha fatto un film nel 1992.

Il miglior libro della grande Marguerite Duras. “L’Amante”, dalla scrittura favolosa e tagliente. L’amante, in movimento. L’amante, il capolavoro. La storia tra Duras e questo vietnamita è bella e pura. Un libro breve, ma “più breve è, meglio è”. La Duras, che di solito era piuttosto megalomane, aveva detto dell’Amante che era “un romanzo stazione”, dimostrando che, al contrario, era al vertice della sua arte.

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