Storie siamesi, di Cécile Vuillaumé: la festa per riderci sopra

Storie siamesi, di Cécile Vuillaumé: la festa per riderci sopra
Storie siamesi, di Cécile Vuillaumé: la festa per riderci sopra
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CRITICO – I suoi racconti feroci e comici si uniscono due a due per raccontare il mondo così com’è. E spesso non funziona.

In entrambe le parti diUn’occasione persa che aprono il suo nuovo libro, Cécile Villaumé ha imparato la lezione di Maurice Pons, maestro del “racconto breve”: lo spavento non deve sorgere nell’ultima pagina, ma nell’ultima riga. Cinque anni dopo si afferma così come orafa dalla forma breve Scrittori immaginari.

Questo primo libro presentava in particolare Marcel Proust, Marguerite Duras e Sherlock Holmes in situazioni divertenti. Cécile Villaumé si è rivelata dotata nel trasformare i creatori in creature; e di portare dalla sua parte chi ride, ridicolizzando il neolinguaggio delle grandi teste morbide dell’università, il loro odio per l’arte di alto livello, la loro pretesa di offrire una lettura antipatriarcale dei capolavori del passato.

Continua su questa vena caustica facendo emergere, nelle sue storie, personaggi come Landru o la Contessa di Ségur. Per effetto del montaggio originale, i quattordici raccontiStorie siamesi vai a due a due…

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