“L’anno perduto la sua primavera”, edito da Denoël, “illumina la costruzione psichica, intellettuale e politica di uno dei più grandi pensatori del nostro tempo”, afferma l’editore nella presentazione dell’opera.
Edgar Morin aveva 25 anni quando scrisse questa storia in cui si nasconde sotto il nome di un eroe, Albert Mercier, che ha molti punti in comune con lui.
“Non l’ho mostrato a nessuno. Sapevo di avere abbastanza intelligenza per lavorare nelle discipline umanistiche, ma dubitavo di avere il talento per essere un romanziere. D’altra parte, non volevo ferire o turbare i miei genitori.” scrive l’autore in una introduzione.
Edgar Morin pensò a lungo di aver perso, durante i suoi traslochi, non solo il manoscritto completo ma ogni traccia di questo libro.
Sorpresa: bozze e fogli dattiloscritti giacevano dormienti nel suo archivio consegnato nel 2001 all’Institut memoires de l’édition contemporain (Imec). Disordinato e incompleto.
Edgar Morin e il suo redattore hanno poi lavorato per ricostruire la coerenza e i passaggi mancanti. “Ho iniziato ad amare questo romanzo, compresa la sua scrittura”, afferma l’autore.
Questo è il suo secondo romanzo. Il primo, nel 2017, “L’Isola della Luna” (edizioni Actes Sud), fu anche una scrittura giovanile riscoperta, il cui eroe si chiamava anche Albert Mercier.
Il filosofo e sociologo non ha mai smesso di scrivere fin dalla sua prima opera nel 1946.
Nel 2021 ha pubblicato memorie, “Lezioni da un secolo di vita”nel 2022 un appello alla rivolta contro i pericoli che attendono l’umanità, “ Svegliamoci”, e nel 2023 due libri tra cui un saggio di geopolitica, “Di guerra in guerra: dal 1940 all’Ucraina”.
Dovrà inoltre presiedere il festival Le Livre sulla piazza di Nancy (est), dal 13 al 15 settembre. Avrà allora 103 anni.
©CON AFP
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