più di 1,1 milioni di libri venduti

più di 1,1 milioni di libri venduti
più di 1,1 milioni di libri venduti
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Il ministro della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione, Mohamed Mehdi Bensaid, ha dichiarato lunedì a Rabat che più di 1.100.000 libri sono stati venduti durante la 29esima Fiera Internazionale dell’Editoria e del Libro (SIEL-2024), organizzata dal 9 al 19 maggio nella capitale del Regno .

In risposta ad un’interrogazione orale alla Camera dei Rappresentanti sui risultati del Salone, Bensaid ha aggiunto che il fatturato realizzato durante questa edizione ha superato i 120 milioni di dirham, sottolineando che questa cifra «importante per gli editori e gli autori » riflette l’interesse mostrato dai marocchini verso libri e lettura, nell’era della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.

Ha ricordato, in questo senso, che il numero di visitatori del SIEL ha superato i 316.000, con un incremento del 32% rispetto all’edizione precedente, rilevando che dalla sua organizzazione a Rabat, il Salone ha adottato per la prima volta le tecniche sviluppate per il conteggio dei visitatori.

Bensaid ha inoltre affermato che il 29° SIEL ha registrato un successo significativo a più livelli, in particolare in termini di numero di visitatori, qualità delle conferenze e degli incontri scientifici, nonché fatturato.

In risposta ad un’altra domanda sul “Problema della chiusura dei centri giovanili in alcune città e province del Regno”, il ministro ha sottolineato che il suo dipartimento sta lavorando per trovare una soluzione adeguata a questo problema, rilevando che sono stati compiuti sforzi considerevoli per in questo senso attraverso l’assunzione di dirigenti amministrativi in ​​base alle posizioni di bilancio dedicate al settore.

Il ministero ha collaborato con le autorità locali e le organizzazioni della società civile per fornire funzionari ai centri giovanili chiusi, ha affermato, sottolineando che durante l’attuale mandato di governo, il numero di centri giovanili chiusi è stato ridotto da 146 a 75.

Il Ministero ha predisposto un’apposita applicazione per garantire il monitoraggio quotidiano dei centri giovanili al fine di trovare soluzioni per le strutture chiuse, sviluppando al contempo programmi di animazione all’interno di queste case, in particolare per quanto riguarda l’inclusione economica dei giovani attraverso laboratori di formazione in diversi ambiti, compresi i piccoli creazione di imprese.

Secondo i dati presentati da Bensaid, il Ministero della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione conta 762 centri giovanili sparsi nelle diverse regioni e province del Regno, di cui il 57% nelle città e il 43% nelle zone rurali.

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