“Abbiamo votato per uno sciopero rinnovabile di 24 ore, che inizierà venerdì mattina”, ha affermato in un comunicato stampa la Società dei redattori di riviste francesi.
Lo sciopero è stato votato “per la mancanza di risposta” del proprietario del titolo alle preoccupazioni espresse dai dipendenti riguardo alle opinioni politiche di questo acquirente, ha aggiunto l’organismo che rappresenta i giornalisti.
Un giornalista di Marianne ha detto all’AFP che l’80% dei dipendenti presenti aveva votato a favore di questo sciopero.
In Francia, la RN e il PFN moltiplicano le promesse insostenibili: “L’idea di cambiare profondamente la vita dei francesi in tempi brevi è illusoria”
Il signor Stérin aveva inizialmente beneficiato di una votazione, il 21 giugno, con la quale il 60,3% della redazione aveva accettato il riacquisto della testata, grazie alle “garanzie d’indipendenza” annunciate da questo acquirente.
“Collegamento a Versailles”
Ma mercoledì il quotidiano Le Monde ha pubblicato un’inchiesta intitolata “Versailles Connection: come il miliardario Pierre-Edouard Stérin mette le sue pedine nella RN”. Dimostra i legami tra diversi candidati alle elezioni legislative, LR favorevole all’alleanza con RN, e il Fondo del Bene Comune, l’impresa filantropica del signor Stérin.
Giovedì mattina la redazione di Marianne ha fatto dietrofront. Votando nuovamente sul progetto di rilevamento del signor Stérin, si è pronunciata contro “all’unanimità”.
Con lo stesso voto la redazione ha invitato l’attuale azionista, il gruppo CMI del miliardario ceco Daniel Kretinsky, a “cercare nuovi acquirenti in grado di garantire l’indipendenza editoriale di Marianne e la sostenibilità economica della testata” .