Lettera del giorno: risposta all’alba di lunedì 8 luglio

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Risposta all’alba di lunedì 8 luglio

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Pubblicato oggi alle 10:18

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Ginevra, 24 giugno

“La Repubblica? Siamo noi!” Qualunque sia l’esito del secondo turno delle elezioni legislative francesi, questa ingiunzione dovrebbe costituire una pietra miliare negli annali della Quinta Repubblica sull’infusione ricorrente. L’8 luglio la Francia avrà voltato pagina di una storia diventata illeggibile e ingloriosa per qualsiasi repubblicano nel cuore. Una scelta importante per la sopravvivenza di una nazione che sta perdendo il suo assetto democratico, ancora oggi sommersa da ondate di antisemiti infiltrati in una campagna ricca di odio.

Leggendo la stampa informata, troviamo tutto e il contrario di tutto in seguito all’annuncio a sorpresa dello scioglimento dell’Assemblea da parte di un Giove autistico sceso dal suo piedistallo. Un chiaro errore di tempistica, sapendo che una strategia del caos può suscitare la rabbia di una vox populi arrabbiata e generare il caos. Decisione considerata all’unanimità prematura alla vigilia dei rischiosi Giochi Olimpici.

In uno scenario da catilinare consolare, questa scelta fatta da soli vuole essere un atto d’accusa contro i cospiratori dell’opposizione accusati di populismo e di promesse elettorali. Un’accusa dirompente che costringe di fatto un popolo orfano di una Repubblica alla deriva al verdetto delle urne. Da qui le liti in aula che screditano la legittimità presidenziale accusata di autoritarismo gioviano.

Di fronte a questo scenario di blocco, osiamo fare un esercizio di fantapolitica! E se le intenzioni del Principe fossero semplicemente quelle di giocare la carta della convivenza delle opportunità? Una convivenza fatta di cianfrusaglie secondo un calcolo machiavellico tendente a dimostrare che i nuovi inquilini dell’emiciclo non sono autorizzati a gestire la “cosa pubblica”.

Tattica rischiosa che potrebbe portare a un duello tra i due blocchi estremi sfrattando una macronie decimata e una destra frammentata che già guarda verso un’incerta primavera 2027. Una sorta di poker bugiardo in cui solo il vantaggio della maggioranza assoluta potrebbe contrastare le voglie di un’opposizione ritenuta essa stessa incapace di governare con una maggioranza relativa. Intrighi di Les Pas Perdus?

La risposta all’alba dell’8 luglio, quando la Francia si sveglierà con la Repubblica scelta che, volenti o nolenti, salvo venti contrari, dovrà resistere fino alla scadenza del 2027, scadenza entro la quale tutti i pericoli si ricomporranno. una Francia dissolta. Buon vento a queste elezioni legislative che portano libertà, uguaglianza e fraternità che sono state messe in discussione!

Giuseppe Crelier

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