Abdirahman Mohamed Abdullahi, detto “Irro”, leader del principale partito di opposizione del Somaliland, è stato eletto presidente di questa regione separatista della Somalia, al centro di forti tensioni nel Corno d'Africa, ha annunciato martedì la commissione elettorale (NEC). 19 novembre. Con il 63,92% dei voti, l'ex diplomatico, 68 anni, precede nettamente il presidente uscente, Muse Bihi Abdi (34,81%), al potere dal 2017, e il leader del Partito della Giustizia Sociale (UCID), Faysal Ali Warabe (0,74%), secondo i risultati annunciati alla stampa dal presidente del NEC, Muse Hassan Yusuf.
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Territorio grande quanto l'Uruguay (175.000 km2) situato all'estremità nord-occidentale della Somalia, il Somaliland ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza nel 1991. Da allora opera in modo autonomo, con una propria valuta, un esercito e una polizia. Ma non è riconosciuto da nessun Paese, che lo mantiene in un certo isolamento politico ed economico nonostante la sua posizione strategica, all'ingresso dello stretto di Bab Al-Mandab, su una delle rotte commerciali più trafficate del mondo, che collega l'India Dall'oceano al Canale di Suez.
Il Somaliland è da dieci mesi al centro di una tempesta diplomatica regionale dopo la firma di un memorandum d’intesa con la vicina Etiopia. Il testo non è mai stato reso pubblico ma, secondo le autorità del Somaliland, prevede l'affitto di 20 chilometri di costa ad Addis Abeba in cambio di un riconoscimento formale. Mogadiscio ha denunciato a «violazione» della sua sovranità e da allora si è avvicinato militarmente all’Egitto, grande rivale dell’Etiopia, in un’escalation che preoccupa la comunità internazionale
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Ex diplomatico (ambasciatore presso l'URSS e la Finlandia) e presidente della Camera dei Rappresentanti (2005-2017), “Irro” non si oppone in linea di principio a questo testo, di cui dice di non conoscere il contenuto. Alla guida del suo partito, Waddani, ha condotto una campagna per il cambiamento, dopo quattordici anni di potere del partito Kulmiye, apparendo in particolare come figura unificante contro Muse Bihi, che accusa di aver indebolito e diviso il Somaliland.
Oltre alle difficoltà economiche (inflazione, disoccupazione, povertà, ecc.), lo critica in particolare per aver alimentato le divisioni tra clan, che hanno portato alla perdita di parte della regione di Sool, nel sud-est del territorio. Dopo mesi di violenti combattimenti contro una milizia filo-Mogadiscio che hanno provocato almeno 210 morti e quasi 200.000 sfollati, le forze del Somaliland si sono ritirate nell’agosto 2023 da metà di questa regione.