La direzione regionale del Crédit Agricole ha annunciato martedì 19 novembre 2024 il suo progetto di chiudere la sua sede nella Mosa. Dipendenti e funzionari eletti esprimono la loro rabbia per una decisione che ritengono ingiustificata.
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La direzione regionale del Crédit Agricole ha annunciato martedì 19 novembre 2024 il suo progetto di chiudere la sua sede amministrativa a Bar-le-Duc, nella Mosa. Sono colpiti 76 dipendenti.
Geoffrey Vizot, delegato del SUD CAM, segretario del CSE, contattato telefonicamente, conferma l'informazione. I rappresentanti del personale sono stati informati della decisione in un piccolo comitato circa dieci giorni fa: “il direttore generale ci ha spiegato che non è riuscito a trovare un accordo con la Camera dell'Agricoltura, comproprietaria dell'edificio, con SAFER e la Camera del Commercio per ristrutturarlo. Ci ha informato di una diversa finanziaria che ci ha costretto a abbandonare il nostro sito nella Mosa”.
Sempre secondo Geoffrey Vizot, pochi giorni dopo, la direzione ha presentato ai funzionari eletti un'altra versione del problema: “il direttore generale ci ha detto che non c'è più alcun contenzioso con la Camera dell'Agricoltura che ha accettato le nostre condizioni. Ma poiché la riflessione è già stata avviata a livello del consiglio di amministrazione, riteniamo che non ci sia più futuro nella Mosa per i prossimi venti o trent'anni, quindi chiuderemo Bar-le-Duc.”
Il desiderio della direzione sarebbe quello di trasferire la sede della Mosa a Laxou, vicino a Nancy (Meurthe-et-Moselle).
Ci si aspettava che il Crédit Agricole, una banca che fa soldi, sostenesse le zone rurali e non le seppellisse.
Bertrand Pancher, deputato della Mosa
Dopo l’annuncio, i funzionari eletti si sono fatti avanti. Bertrand Pancher, deputato della Mosa, ha preso il telefono per dire al presidente regionale della banca quanto pensasse male di questa decisione brusca. Ha anche espresso la sua rabbia tramite il suo account Facebook:
Anche il presidente del consiglio dipartimentale, Jérôme Dumont, esprime la sua indignazione:“una banca che ottiene risultati netti storici non può abbandonare decentemente la Mosa e le zone rurali: rispettivamente più di 69 milioni di euro e 68 milioni di euro negli ultimi due anni.”
Il senatore della Mosa Franck Menonville ha reagito altrettanto violentemente: “questo annuncio arriva nel pieno di una crisi agricola e contravviene ai valori del mutualismo, guidati da principi importanti, come la prossimità, il rispetto dei territori e l’imperativo di una governance condivisa”. e per ricordare: “in occasione della fusione del 1993, il Crédit agricole de Lorraine ha confermato il mantenimento delle sedi di Laxou, Metz e Bar-le-Duc.”
La direzione regionale del Crédit Agricole ha assicurato ai delegati sindacali che si troverà una soluzione per ciascuno dei settantasei dipendenti. Contattata, non ha voluto intervenire davanti al CSE straordinario che sarà convocato venerdì 13 dicembre.
Se si concretizzasse, questo annuncio rappresenterebbe un nuovo colpo per il dipartimento della Mosa che ha anche subito, l’8 novembre 2024, la liquidazione della fabbrica di cancelleria Stenpa a Stenay con la perdita di 124 posti di lavoro.