Tra alleanze e dissidenze, la Francia entra in campagna per le elezioni legislative

Tra alleanze e dissidenze, la Francia entra in campagna per le elezioni legislative
Tra alleanze e dissidenze, la Francia entra in campagna per le elezioni legislative
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Dopo una settimana di confusione, la lista dei candidati dovrebbe consentire agli elettori di sapere quali repubblicani si uniranno alla maggioranza presidenziale di Emmanuel Macron o al Raggruppamento Nazionale. Jordan Bardella ha annunciato che ci sarà “un candidato comune in 70 collegi elettorali”. Marie-Caroline Le Pen, sorella di Marine Le Pen, ha annunciato domenica la sua candidatura.

Il candidato di François Hollande

A sinistra, in pochi giorni è riuscita a formarsi un’alleanza sotto la bandiera del Nuovo Fronte Popolare. Si va dai micropartiti anticapitalisti all’ex presidente della Repubblica socialdemocratica François Hollande. Quest’ultimo è candidato alla carica di deputato alla Corrèze.

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Questa coalizione, che nonostante le differenze è riuscita a concordare un programma comune, ha ricevuto domenica il sostegno dell’ex primo ministro socialista Lionel Jospin. Secondo lui, è l’unica “diga” capace di contenere la RN. Condannato nel 2022 per violenza domestica, Adrien Quatennens ha finalmente rinunciato alla sua candidatura.

Il leader della France Insoumise Jean-Luc Mélenchon, candidato tre volte sconfitto alle presidenziali e figura ripugnante per certi elettori, anche di sinistra, è sembrato ritirarsi questa domenica: “Se pensate che non dovrei essere primo ministro, io non lo sarà.”

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Il potere d’acquisto è essenziale

Nel campo di Emmanuel Macron, stordito dalla dissoluzione e indebolito nei sondaggi dopo il suo punteggio del 13,8% alle elezioni europee, è giunto il momento della rimobilitazione. Sul potere d’acquisto, il primo tema avanzato dai francesi, sabato il primo ministro Gabriel Attal ha promesso misure in caso di vittoria, come una riduzione delle bollette elettriche del 15% “a partire dal prossimo inverno”.

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Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, invece, ha respinto l’aumento del salario minimo mensile a 1.600 euro netti proposto dalla sinistra e che, secondo lui, causerebbe “disoccupazione di massa”.

Da parte repubblicana, dopo una settimana caotica segnata dalla scelta solitaria del suo presidente Eric Ciotti di allearsi con la RN, il partito cerca come può di mantenere una linea indipendente sia dall’esecutivo che dall’estrema destra. A Nizza la LR ha nominato un candidato contro Eric Ciotti.

Il movimento di estrema destra Reconquest presenterà candidati solo in 330 collegi elettorali su 577 per favorire “gli architetti dell’unità nazionale” della destra, ha annunciato domenica sera il suo presidente Eric Zemmour.

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