(Biglietto 1036) – Sono pazzi, questi Galli!

(Biglietto 1036) – Sono pazzi, questi Galli!
(Biglietto 1036) – Sono pazzi, questi Galli!
-

Era così nel 52 a.C., e sembra che sia ancora così nel 2024, dopo. Lotte, capriole, cadute, guerre e sconfitte, dai pogrom qui alla caccia ai rom là, dal massacro di Saint-Barthélemy a quello in cui Dio si è fatto carico di riconoscere il suo popolo, una grande Rivoluzione che elimina una regalità per sostituirla. .. un Impero, seguito dalla stessa monarchia di prima della Rivoluzione… poi diverse Repubbliche, e una Quinta per sottolineare la nostalgia per la monarchia… Una storia molto ricca della Francia, che si conclude con una scazzottata generale.

La Repubblica è allo stremo, potremmo dire, e forse anche sull’orlo di una crisi di nervi. Prima e dopo de Gaulle, la politica offriva generalmente una certa chiarezza, una destra con un estremo sul fianco, una sinistra con un estremo ancora più a sinistra, e al centro, un centro allungabile ed estensibile a seconda delle ambizioni e degli obiettivi tradimenti. Poi arriva Emmanuel Macron, che distrugge tutto sul suo cammino senza costruire nulla al suo posto ed è la legge del nulla, questo buco nero che inghiotte tutto e lascia il nero. Oggi a sinistra c’è l’estrema sinistra, a destra l’estrema destra e al centro il nulla. Stato (polizia) dei locali.

L’estrema destra. All’inizio c’era Le Pen senior, a volte bulldog a volte Cerberus, che si avvicinò al potere nel 2002 prima di mettere al mondo la sua degna figlia Marine, degna e molto più intelligente che si avvicinò ancora di più al potere prima di dare alla luce un puledro. Si chiama Jordan, è giovane, è bello, non è molto istruito ma rassicura il clan Le Pen. Nel frattempo emerge un piccolo e arrabbiato Zemmour, che ruggisce e si impone di fronte a una Francia sempre più razzista, felice di averlo. Allontana la Marina dal timone ma non si avvicina ad esso. La nipote Marion cerca un posto nel clan, non lo trova, rinuncia al suo nome, sceglie quello di Maréchal (nessuna relazione consolidata con Philippe, l’altro maresciallo), opta per Zemmour che vola via poi precipita, e cade con lui ; opportunamente opportunista, ritorna nel seno di Tata Marine, gli dona la sua persona dopo essere stata esclusa da Zemmour, più dispettoso che mai.

La destra. Ricordiamo Jacques Chirac che, con fervore, con emozione, nel suo discorso di addio nel marzo 2007, ha messo in guardia i francesi dall’estremismo. Anche Nicolas Sarkozy, malgrado i suoi impulsi estremi. Poi i valori di destra si perdono nei colpi di scena di un gruppo di piccoli caudillos che cullano il loro pubblico più di quanto non facciano bene nei sondaggi. E arriva Eric Ciotti. Per lui è semplice, non vuole essere altro che ministro degli Interni; con questo obiettivo, e se non fosse già stato fatto, avrebbe venduto suo padre e sua madre (spirituali ovviamente…). E dopo queste ultime elezioni europee, uccide una seconda volta Jacques Chirac e annuncia matrimoni politicamente morganatici con un Fronte Nazionale, scusate Rassemblement, signorile, imperiale, che lo nomina cavaliere…

Segue un avanspettacolo tristemente comico, con Ciotti che si chiude nel suo ufficio e poi sigilla la sede del partito, escluso dai suoi colleghi dirigenti, e torna in detta sede con un usciere, borbottando, lamentandosi, facendo irruzione. Quest’uomo vuole diventare Ministro degli Interni e sta facendo ciò che è necessario, e anche ciò che non è necessario, per raggiungere questo obiettivo.

La sinistra, all’estremo. È passato molto tempo dall’ultima volta che si è arresa, solo che ancora non lo sa. Il PC ha perso la sua anima, il PS ne cerca un’altra ed emerge Mélenchon, con il suo rumore e il suo tumulto. Tumultuoso, impetuoso, si circonda di un gruppo di giovani emozionati che si emozionano e si agitano. Nel 2022 è il 3th uomo e si crede un uomo provvidenziale. Purtroppo, i francesi la pensano diversamente ed Emmanuel Macron viene rieletto. Il dramma di Gaza si verifica, Mélenchon ha un atteggiamento umanista, viene ovviamente descritto come antisemita, essendo la Francia quello che è diventata oggi. Ma all’indomani delle elezioni, vedendo sparire il trattato legislativo, c’è l’unione sacra: rossi, rossissimi, rosa e anche verdi si alleano, sistemano le cose, si uniscono. Resuscitarono il Fronte popolare, ma Faure, Roussel, Mélenchon e altri illustri sconosciuti non rappresentarono l’inizio dell’inizio di un Léon Blum, che si dice si stia agitando nella tomba. La carneficina di Gaza ha un tale impatto sulla Francia…

E lo chef Macron in tutto questo? Tra disincanto e rinnegamento, disintegra ciò che resta della politica in Francia. A 36th sotto, si dissolve poi, come Nerone, guarda la politica del suo paese andare in fiamme, giocando sul suo iPhone anti-Pegaso (fatica sprecata, nessuno vuole più sentire quello che dice, perché dice tutto e non non importa cosa). In conferenza stampa rutta, insulta, sotto l’occhio umido di Dame Brigitte e lo sguardo smunto del piccolo Attal. L’uomo che vuole sconfiggere Putin viene schiaffeggiato violentemente da Marine. Dopo di lui, senza dubbio il diluvio, ma con esso il caos.

Detto questo, la Francia ci offre un bell’esempio di dinamismo democratico e vigore istituzionale; La Francia politica, paladina della politica e tra gli inventori della politica moderna, è dilaniata ma vive, lotta, si batte, attiva le leve costituzionali, crea idee e le difende. È un vero peccato che le classi politiche alle quali ci hanno abituato il VGE, Mitterrand, Chirac e perfino Sarkozy non ci siano più.

L’attuale funzionamento della politica francese offre al mondo una lezione di vivacità democratica, anche se, data la sua qualità, l’attuale classe politica non può in alcun modo ergersi a datrice di lezioni. Urbi e orbi. Con il suo attuale leader, ha trasformato il suo grande Paese in un luogo scomodo per i musulmani, in un’imboscata per i giovani disperati (eppure francesi) delle periferie, in uno zerbino per l’America, in un capro espiatorio per la Russia di Putin, nel quasi il male assoluto per l’Africa, nell’incarnazione di Brigitte Bardot per gli europei, nel sacco da boxe per Israele.

Sono decisamente pazzi, ma così divertenti, questi Galli! Forza, un bel sorso di pozione etica e andiamo!

Aziz Boucetta

-

NEXT Le Antille minacciate dall’uragano Béryl, classificato come “estremamente pericoloso”: notizie