una decina di paesi denunciano le tasse sulle operazioni umanitarie

una decina di paesi denunciano le tasse sulle operazioni umanitarie
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In una lettera aperta, 11 cancellerie sollecitano il governo del Sud Sudan a porre fine immediatamente alle varie tasse e prelievi imposti ai paesi donatori, alle agenzie delle Nazioni Unite e alle ONG, costi descritti come “inaccettabili e illeciti”.

La lettera è firmata dalle ambasciate di Canada, UE, Francia, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna e Stati Uniti. I paesi firmatari menzionano in particolare i dazi doganali sui prodotti umanitari, i test obbligatori sulle razioni alimentari e persino le spese di scorta obbligatorie.

Questi costi sono contrari alle pratiche internazionali, sottolineano le varie cancellerie, e anche contrari alle leggi del Paese che esentano le agenzie umanitarie e le missioni diplomatiche da questo tipo di spese.

La Germania, il secondo maggior contribuente di aiuti bilaterali, si è detta profondamente preoccupata per le nuove tasse. Le cancellerie sottolineano che stanno dirottando aiuti vitali destinati alla popolazione. La società civile denuncia la corruzione all’interno del governo.

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