Nel Regno Unito, Rishi Sunak piega la Camera dei Lord e ottiene l’attuazione della legge sull’espulsione dei richiedenti asilo in Ruanda

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Il primo ministro britannico Rishi Sunak parla durante una conferenza stampa a Downing Street, Londra, il 22 aprile 2024. TOBY MELVILLE / AP

Ci sono voluti quattro mesi perché il governo britannico di Rishi Sunak approvasse il disegno di legge sulla “Sicurezza del Ruanda”, in particolare per forzare la resistenza dei Lord nel Parlamento di Westminster. Quest’ultimo ha finito per mollare la presa poco dopo la mezzanotte di martedì 23 aprile, consentendo immediatamente l’adozione da parte del Parlamento di questo testo molto contestato. Dichiara che il Ruanda è un paese sicuro per l’asilo e consente quindi l’attuazione, a lungo ritardata, dell’accordo di outsourcing dei richiedenti asilo firmato tra Londra e Kigali nell’aprile 2022.

Gli aerei per il Ruanda potranno decollare “entro dieci-dodici settimane”, a luglio, aveva promesso Rishi Sunak nel corso di una conferenza tenuta lunedì a Downing Street, prima dei dibattiti parlamentari finali. Sono stati prenotati voli di compagnie aeree commerciali, nonché un aeroporto di partenza, ha assicurato il primo ministro, cancellato dal banco con il “fermate le barche” che Downing Street tira fuori ogni volta parlando di questioni migratorie. Considerato una priorità, l’accordo sul Ruanda è una delle ultime speranze del leader conservatore di tentare di raggiungere il Labour, avanti di circa 20 punti nei sondaggi, a pochi mesi dalle elezioni generali (molto probabilmente questo autunno).

L’accordo firmato con il Ruanda costituisce il primo in Europa e la sua attuazione viene esaminata con interesse nel continente. Per Londra si tratta di deportare in questo paese dell’Africa orientale, dall’economia dinamica ma con un regime considerato da molti autoritario, persone arrivate illegalmente nel Regno Unito (senza visto, in barca o nascoste nei camion). Queste persone potranno chiedere asilo solo dal suolo ruandese, che esaminerà la loro richiesta: si tratta di una delega totale delle responsabilità del Regno Unito in materia di asilo. Il Ruanda, guidato dal presidente Paul Kagame, ha già ottenuto circa 500 milioni di sterline (580 milioni di euro) da Londra come parte dell’accordo.

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Elusione di una decisione della Corte Suprema

Presentato alla Camera dei Comuni nel dicembre 2023, il disegno di legge “Sicurezza del Ruanda” aggira una decisione della Corte Suprema britannica, che ha stabilito all’unanimità, il 15 novembre 2023, che l’accordo sul Ruanda era “illegale” perché il Ruanda non era un paese sicuro: i richiedenti asilo sono esposti al rischio di essere respinti nel paese di origine. Ritenuto crudele dalle associazioni che difendono i diritti dei migranti, preoccupando molti giuristi che sottolineano le contraddizioni con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il testo impedisce ai giudici di mettere in discussione la sicurezza del Ruanda in caso di ricorso dei richiedenti asilo contro la loro espulsione. Consente addirittura ai ministri britannici di ignorare le misure provvisorie adottate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per fermare le deportazioni.

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