Le armi francesi utilizzate dall’esercito israeliano sono solo difensive, assicura Sébastien Lecornu

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Il ministro delle Forze Armate risponde così alla pubblicazione di un’inchiesta di Disclose e Marsactu, secondo cui la Francia aveva autorizzato la consegna a Israele di parti utilizzate per collegare tra loro le cartucce delle mitragliatrici.

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Pubblicato il 26/03/2024 17:10

Aggiornamento il 26/03/2024 17:55

Tempo di lettura: 1 minuto

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Sébastien Lecornu tiene una conferenza stampa al Ministero delle Forze Armate a Parigi, il 26 marzo 2024 (AMAURY CORNU/HANS LUCAS/AFP)

La reazione non si è fatta attendere. All’indomani della pubblicazione di un’inchiesta di Disclose secondo la quale la Francia aveva autorizzato, alla fine di ottobre, la consegna a Israele di pezzi utilizzati per collegare tra loro le cartucce delle mitragliatrici, il ministro delle Forze Armate, Sébastien Lecornu, ha assicurato in una conferenza comunicato stampa, martedì 26 marzo, che “la patente francese che è stata rilasciata [pour cette livraison] non autorizza l’esercito israeliano a utilizzare questi componenti”, ma autorizza soltanto “riesportare” verso paesi terzi.

Il ministro ha anche promesso che verranno utilizzati solo gli altri componenti consegnati a Israele da Parigi “nei sistemi puramente difensivi”come il “Cupola di ferro”che protegge il Paese dai razzi.

Nell’articolo pubblicato lunedì, Rivelare e Marsactu sosteneva che la Francia si stava attrezzando “mitragliatrici usate segretamente dall’esercito israeliano”, “in totale contraddizione con gli impegni del governo”. A sostegno delle foto, sostenevano che la Francia aveva autorizzato, alla fine di ottobre, la consegna a Israele di almeno 100.000 pezzi da un’azienda marsigliese utilizzati per collegare proiettili di mitragliatrici, probabilmente utilizzati contro i civili a Gaza.

Già il 27 febbraio il Ministro delle Forze Armate assicurava che ilLa Francia intendeva esserlo “irreprensibile” nella fornitura di componenti destinati all’equipaggiamento militare israeliano. Tuttavia, ha riconosciuto che i componenti di base erano stati consegnati fino a tempi molto recenti, come ad es “cuscinetti a sfere, vetri, sistemi di raffreddamento, potenziometri, sensori di pressione”.

“In generale, si tratta di armi destinate ad essere riesportate da Israele ad altri clienti”, ha chiarito. Il ministro ha anche dichiarato che dal 7 ottobre aveva chiesto i suoi servizi “essere ancora più rigorosi nel modo in cui mettiamo in discussione l’uso di questi componenti”.

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