Test Blu-ray 4K Ultra HD: Emilia Pérez (2024)

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Sinossi

Troppo qualificata e sovrasfruttata, Rita usa il suo talento di avvocato al servizio di una grande azienda più incline a riciclare i criminali che a servire la giustizia. Ma davanti a lei si apre una porta d’uscita inaspettata, che aiuterà il leader del cartello Manitas a chiudere l’attività e a realizzare il piano che segretamente perfezionava da anni: diventare finalmente la donna che aveva sempre sognato di essere. .

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NB: I confronti delle immagini (compressione .jpg, 8 bit) sono strettamente a scopo illustrativo e non sono rappresentativi di ciò che il Blu-ray Ultra HD trasmetterà sul tuo schermo UHD HDR calibrato.

Per evidenziare l’uso concreto di Wide Color Gamut (WCG) in questa edizione (vedi tutorial qui), i pixel che si trovano nella gamma standard/BT.709 (confinato all’interno del piccolo triangolo REC.709) vi vengono presentati qui interamente desaturati. Quelli invece della gamma ampliata BT.2020, esclusivi del disco Blu-ray 4K Ultra HD (che si estendono all’esterno del piccolo triangolo REC.709) ti vengono presentati a colori:

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????❤️ “Chi sono io?” Non ne so niente. Sono quello che sento. E per la prima volta, provo una sensazione. »

Emilia Perez (2024) non è un film qualunque. È energia pura, un audace mix di generi ed emozioni. Un’opera che si scuote pur rimanendo indomabile. Immaginate un regista, Jacques Audiard, che abbandona i sentieri battuti per tracciare il proprio percorso, anche se questo lo conduce in territori inesplorati e talvolta rischiosi. Inizialmente, Emilia Perez era solo un’idea, una scintilla. Concepito per essere un’opera o uno spettacolo teatrale, si è evoluto e trasformato fino a diventare un film. Ma non un film qualsiasi: un film che fonde i codici della commedia musicale, del film noir e del thriller. Come se avessimo rinchiuso nella stessa gabbia un lupo, un agnello e un usignolo. Il risultato? Una miscela davvero sorprendente.

Al centro di questa composizione unica c’è Emiliao meglio Tuttofareun boss della droga con le mani sporche di sangue, che, un giorno, decide di rivolgersi a un avvocato, Saldaña, per aiutarlo in una trasformazione tanto sorprendente quanto radicale: diventare donna. Questa decisione, presa per espiare i suoi peccati passati, va ben oltre la semplice metamorfosi fisica. Diventa una ricerca intima e profonda, un percorso di riconciliazione con se stessi e una vera rinascita. Questo argomento, naturalmente, è controverso. Il film affronta la transitorietà, ma non si limita a questo. Soprattutto mette in discussione la libertà di essere se stessi, la possibilità di reinventarsi, anche quando si è immersi nell’oscurità. Esamina anche la violenza, la corruzione e le devastazioni di complesse dinamiche familiari che forgiano destini spezzati.

L’imprevisto e la poesia si fondono in numerose scene, accentuando la dualità del viaggio emiliano. La direzione artistica, sottilmente teatrale, prende in prestito alcune forme dal linguaggio dell’opera per trascendere la realtà e creare una tensione drammatica dove ogni gesto, ogni sguardo, diventa portatore di un significato intrigante. I momenti di pura commedia musicale, sorprendenti nella loro intrusione, fungono anche da valvola emotiva in un’esperienza viscerale, portando una forma di leggerezza al centro di una lotta tra cartelli messicani.

Dalle prime immagini, Emilia Perez (2024) mantiene la sua promessa di catturarti con la sua originalità e audacia. Audiard, fedele alla sua firma, dimostra una notevole maestria nell’uso degli effetti di luce, il tutto in un flusso di movimento quasi permanente. Attori, set e macchina da presa si intrecciano con una fluidità semplicemente sconcertante. Il film non cerca di accontentare tutti. Disturba, sconvolge le aspettative, si avventura su terreni scivolosi. Potremmo non essere d’accordo con questo mix di generi. Ma questo è innegabileEmilia Perez (2024) è un film che sfida, interroga, incoraggia la riflessione e, nel suo desiderio di infrangere i codici, sfida le convenzioni.

Qualità video

Le riprese diEmilia Perez (2024) è stato prodotto principalmente in uno studio a Parigi, con un controllo preciso delle scenografie (esteso utilizzando effetti visivi), luce e movimenti della fotocamera. Le riprese girate in Messico sono state utilizzate per ancorare il film alla realtà messicana, anche se la maggior parte delle riprese si sono svolte in studio. Dobbiamo il lavoro fotografico all’artista Paul Guillaume. Sony CineAlta Venezia 2 fotocamere digitali (Fotogramma intero 8K) venivano utilizzati principalmente. Il tutto combinato con obiettivi Tribù 7 (sintonizzato a T) con una forte personalità. Durante la scena di una sparatoria è stata utilizzata anche una telecamera a infrarossi. Dobbiamo queste edizioni Blu-ray e Blu-ray 4K Ultra HD a Pathé, che propone il film nel suo rispettato rapporto 2,39:1, con le due opzioni HDR10 e Dolby Vision (DV-FEL, 12bit). Un disco BD-100 (triplo strato) è stato mobilitato.

La morbidezza delle immagini colpisce immediatamente lo spettatore, dimostrando l’importanza dell’ottica, della luce e della post-produzione nell’identità visiva di un’opera, al di là della semplice scelta della macchina fotografica. In questo caso specifico la resa non offre una nitidezza estremamente accentuata, ma questa sembra essere una scelta artistica deliberata. Il team ha visibilmente optato per una forma di morbidezza, intrisa di sogno, che si armonizza con l’estetica desiderata. L’impatto di questo approccio è quello di rivedere la percezione delle differenze tra le edizioni Blu-ray 4K Ultra HD e Blu-ray. La distinzione non è tanto a livello di definizione, che resta comparabile, quanto a quello di calibrazione dei colori. Il contributo dell’HDR, in particolare, esalta i giochi di luce e gli effetti di brillantezza, che appaiono molto più significativi sullo schermo.

Il film inizia con un vuoto oscuro, da cui emergono i musicisti messicani in un universo astratto ed enigmatico. Questa introduzione stabilisce immediatamente il tono del film: una sottile miscela di sogno e opera, esaltata da sorprendenti effetti lucidi. Emilia Perez (2024) si distingue poi per una profusione di scene notturne dove fonti luminose, di varia natura e intensità, sono sfruttate con notevole maestria: volte celesti a LED, proiettori motorizzati, getti di luce creando effetti dinamici e ritmati, spesso in sincronia con la musica. Alcune sequenze scivolano nell’astrazione totale, con muri che sembrano scomparire sullo schermo per lasciare il posto a sfondi neri profondi e isolare i personaggi. Ambienti minimalisti, magnificamente contrastati, che mettono in risalto personaggi illuminati da luci potenti e strategiche. E tutto questo è ovviamente amplificato dall’HDR.

Il passaggio in cui Manitas offre il suo accordo a Rita nel suo camion militare, la scena della clinica a Bangkok, così come i pasti sociali, costituiscono alcuni di questi momenti chiave che illustrano appieno l’interesse della versione a gamma dinamica estesa. E ci sono forti intensità sviluppate su questo titolo con una media di picchi luminosi misurati a 261 nit, e numerosi picchi situati tra 400 e 600 nit. Arricchito dal Ampia gamma di coloriil film utilizza una tavolozza di colori vibranti. La temperatura colore rimane calda, in linea con l’atmosfera messicana in questione.

Test Blu-ray 4K Ultra HD: Emilia Pérez (2024)

Test Blu-ray 4K Ultra HD: Emilia Pérez (2024)

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Qualità audio

Emilia Perez (2024) lo si può scoprire nella versione originale spagnola, con un mix Dolby Atmos che esalta ogni momento. Questo film, una commedia musicale atipica, rompe le convenzioni rifiutando la tradizionale separazione tra dialoghi e canzoni. I momenti musicali emergono naturalmente dal tessuto sonoro ambientale, fornendo un’esperienza fluida e organica. Notevole il lavoro svolto per garantire l’armonia tra le diverse sorgenti sonore coinvolte. L’insieme risulta omogeneo e coinvolgente, senza alcuna incoerenza o rottura che disturbi l’esperienza dello spettatore. Ogni canale viene sfruttato al massimo delle sue potenzialità, compresi i canali Atmos di qualità superiore, per avvolgere lo spettatore in modo sottile ma efficace. I numeri di canto e danza sono particolarmente impressionanti. Quello della cena di gala per esempio! Viene simulato un terremoto, con un lampadario che minaccia di cadere dal soffitto. L’episodio di ripresa che chiude l’avventura stessa mette in risalto la verticalità del mixaggio (sul fuoco di ritorno si udirono schegge e vetri rotti).

La versione originale è riprodotta in Dolby Atmos, core TrueHD 7.1 (4826 kbps, sotto 24 bit) per un VF DTS-HD Master Audio 7.1 (5043 kbps). Nel VO, l’indicatore del range di sonorità (LRA) è stato misurato a 18 LU.

Test Blu-ray 4K Ultra HD: Emilia Pérez (2024)

Test Blu-ray 4K Ultra HD: Emilia Pérez (2024)

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Bonus

– Conversazione tra Jacques Audiard e Philippe Rouyer
– Dietro le quinte delle riprese

Conclusione

Fedele all’opera e alle sue scelte artistiche, questa edizione Blu-ray 4K Ultra HD è un successo impeccabile. Se il livello di definizione rimane soddisfacente, ma vicino alla semplice edizione Blu-ray, l’elaborazione HDR della versione Emilia Perez (2024) risalta con chiarezza, rivelando la ricchezza e la finezza dei numerosi giochi di luce. Un film molto audace che merita pienamente di essere (ri)scoperto.

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