♦ I loro figli dopo di loro **
di Ludovic e Zoran Boukherma
Film francese, 2:21
L'adattamento del Premio Goncourt 2018 di Nicolas Mathieu seduce con la sua estetica e l'interpretazione di Paul Kircher. Lì ritroviamo l'atmosfera di quelle languide estati vissute dai giovani di un'industria siderurgica morente. Un giovane che vive le prime storie d'amore e cerca un futuro all'ombra degli altiforni ormai chiusi e dei genitori disillusi. Ma il film dei fratelli Boukherma sfiora appena ciò che ha reso il libro così ricco: dare corpo a questa Francia periferica che fino ad allora era stata raramente menzionata nella letteratura. Da qui l'impressione di un adattamento saggio e piuttosto fluido.
» LEGGI LA RECENSIONE: “I loro figli dopo di loro”, languida cronaca di una generazione perduta
♦ Conclave *
d'Edward Berger
Film americano-britannico, 2:01
Cosa succede dietro le quinte dell'elezione del papa? Il regista Edward Berger descrive gli intrighi e i giochi di potere in atto durante queste elezioni in un thriller perfettamente calibrato, adattato dal romanzo bestseller di Robert Harris. Mentre perfettamente realistici sono i riti dell'incontro dei cardinali, che ricostruiscono negli studi di Cinecittà anche la Cappella Sistina e la Casa di Santa Marta.
La trama lo è molto meno. Il regista tedesco mette in scena una battaglia per l'influenza tra il campo progressista e quello conservatore dove tutto è permesso. A forza di allargare la linea, Conclave purtroppo finisce per cadere nella caricatura di se stesso.
» LEGGI LA RECENSIONE: “Conclave” di Edward Berger, giochi di potere in Vaticano
♦ Bambini **
di Grégory Lucilly
Film francese, 1h32
Audrey e Thomas, rifiutati dalla madre, si ritrovarono per strada a 17 e 15 anni. I servizi sociali li accolgono e ritrovano il padre che non avevano praticamente mai conosciuto. Durante tutti questi anni ha vissuto sull'isola della Riunione, a soli dieci chilometri dai suoi anziani, senza mai provare a rivederli. Informazioni che non fanno altro che aumentare la rabbia di Thomas – il personaggio su cui è incentrato il film –, espressa dalla danza hip-hop praticata dall'adolescente.
Grégory Lucilly firma un vibrante primo lungometraggio sul potente legame tra una sorella e un fratello che possono contare solo l'uno sull'altro. Senza mai cadere nel miserabilismo, Moccioso mostra una società con legami sociali e familiari indeboliti.
» LEGGI LA RECENSIONE: “Marmaille” di Grégory Lucilly, l'energia della rabbia
♦ Malvagio **
di Jon M. Chu
Film americano, 2:41
Uno dei successi più attesi dell'anno, l'adattamento dell'iconico musical Malvagioè finalmente sul grande schermo. Esploriamo il mondo di Mago di Ozdieci anni prima dell'arrivo di Dorothy e del suo cane Totò, e dell'improbabile amicizia nata da due streghe: Elphaba (Cynthia Erivo), ostracizzata a causa della sua pelle verde e prossima Malvagia Strega dell'Ovest, e Glinda (Ariana Grande), futura Strega Buona del Sud.
Se possiamo rimpiangere qualche lunghezza, possiamo salutare le interpretazioni del trio (completato dal britannico Jonathan Bailey) di attori principali di questo film, che riesce nella sua scommessa: “offrire rifugio a coloro che si sentono diversi”.
» LEGGI LA RECENSIONE: “Wicked” con Ariana Grande: un riuscito adattamento del musical cult
♦ Limonov, la ballata *
di Kirill Serebrennikov
Coproduzione europea, 2h18
Il regista russo Kirill Serebrennikov dedica il suo nuovo film al suo connazionale Édouard Limonov. Eterno outsider, emigrò a New York negli anni '70, rifiutando il regime sovietico. Operaio a Kharkiv, poeta a Mosca, vagabondo a New York, scrittore a Parigi, miliziano filo-serbo durante la guerra in Bosnia poi prigioniero politico in Russia e attivista ultranazionalista: il suo improbabile destino aveva affascinato lo scrittore Emmanuel Carrère che gli aveva dedicato un libro.
Kirill Serebrennikov a sua volta ha deciso di dedicare il suo film al soggiorno di Limonov negli Stati Uniti. In una messa in scena molto coreografica, il regista dipinge un ritratto ambiguo e persino compiacente di questo personaggio poiché si accontenta di liquidare i suoi eccessi nazionalisti e violenti con una semplice menzione finale.
» LEGGI LA RECENSIONE: “Limonov, the Ballad” di Kirill Serebrennikov, un ritratto cupo e ambiguo
♦ C'era una volta Michel Legrand *
di David Hertzog Dessites
Documentario francese, 1h49
I film di Jacques Demy e di tanti altri registi sono strettamente legati alla musica frizzante e lirica di Michel Legrand. Bastano poche note per far rivivere i ricordi… Questa magia, frutto della conoscenza dei classici mescolata al fascino per il jazz, il compositore la dispiegò per diversi decenni sullo schermo ma anche nelle sale da concerto di tutto il mondo.
Purtroppo, nonostante una miriade di testimonianze – distillate in piccolissimi tocchi – e alcune sequenze tratte dalla vorticosa giovinezza di Michel Legrand pianista, cantante e direttore d'orchestra dotato di energia elettrica, il documentario svanisce rapidamente. La seconda ora sconfina in un'evocazione eccessivamente lunga e un po' scomoda del concerto finale da lui tenuto, molto indebolito, alla Philharmonie de Paris. Due mesi prima della sua morte, nella notte tra il 25 e il 26 gennaio 2019.
♦ Attraversando Istanbul **
di Levan Atkin
Film svedese-danese, 1h46
Lia, una professoressa di letteratura in pensione in Georgia, decide di cercare sua nipote, una donna transgender che sua sorella ha cacciato di casa. Ma dove e come trovarlo senza parlare turco o inglese? Achi, un giovane, trova l'indirizzo di Tekla a Istanbul e si offre il suo aiuto come guida e interprete. Lia decide di partire immediatamente. Durante la sua ricerca, la settantenne scopre un universo totalmente estraneo con la sua durezza, la sua solidarietà e una relativa accettazione della società di Istanbul (contrariamente ai nostri cliché occidentali su questa città). Attraverso questo film corale avvolto dalla tenerezza, Levan Akin ci invita, come lei, ad arricchire la nostra prospettiva per superare i pregiudizi.
» LEGGI LA RECENSIONE: “Crossing Istanbul” di Levan Atkin, incontrando la differenza
NO ! * Perché no ** Bel film *** Ottimo film **** Capolavoro