Perché il finale di The Game è uno dei migliori della storia del cinema (senza offesa per certi critici)?

Perché il finale di The Game è uno dei migliori della storia del cinema (senza offesa per certi critici)?
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Insieme a Quentin Tarantino (che ha recentemente rivelato il suo film preferito di tutti i tempi), Clint Eastwood, Sergio Leone, Martin Scorsese e Steven Spielberg, David Fincher è stato uno dei primi registi a plasmare il mio cinefilo durante la mia adolescenza. Come molti in questo momento della vita, Club di lotta O Sette erano i miei film sul comodino. Potrei vederli e rivederli tre o quattro volte l’anno, senza moderazione. Un bel giorno mio padre venne a consigliarmi Il gioco, che France 5 trasmette questo venerdì 26 aprile 2024 alle 21:10. Incuriosito, ricordo di essermi precipitato ad acquistare il DVD (lo stavo ritirando in quel momento) alla Fnac des Ternes nel 17° arrondissement di Parigi. La sera stessa, cuffie accese, luci spente, inizio a guardare. 129 minuti dopo, sono ancora incollato al mio PC. Circa dieci anni dopo, le mie braccia continuano a perdermi. Ma che fine!

Il gioco : un thriller controverso di David Fincher

Il gioco racconta la storia di Nicholas Van Orton, interpretato dal brillante Michael Douglas (che ha confessato di avere rimpianti per suo padre Kirk Douglas), un ricco uomo d’affari ma stanco della vita. Mentre si prepara a festeggiare il suo 48esimo compleanno, suo fratello minore Conrad, interpretato da Sean Penn, gli fa uno strano regalo: una specie di gioco. La sua vita cambia rapidamente quando trova un misterioso burattino in casa sua… Uscito nel 1997,. due anni dopo questo monumento al thriller Sette, Il gioco no, secondo me, niente da invidiare al suo maggiore. Ancora una volta, David Fincher impressiona con il suo talento come regista grazie alla sua implacabile regia. Da grande maestro del genere, il cineasta riesce a creare un’atmosfera paranoica. E come Nicholas, noi, semplici spettatori, siamo completamente sorpresi da questa storia labirintica.

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Con The Game non sappiamo più a chi rivolgerci

Durante una masterclass alla Cinémathèque française per l’anteprima del suo ultimo progetto L’assassinoDavid Fincher ha detto di pentirsi della fine Il gioco, come riportato dai nostri colleghi diWidescreen. “Ho visto questo film come un episodio de La Quarta Dimensione in cui il personaggio sperimenta un orrore astratto e dove una semplice spiegazione alla fine ci dice che si trattava di un film in cui lo spettatore stesso è l’eroe e ne paga le conseguenze. D’altra parte probabilmente l’eroe non sarebbe dovuto cadere da un edificio così alto alla fine. Diciamo che impariamo anche dai nostri errori.“Ma in fondo, che rimpianti può avere Perché ho visto alcuni colpi di scena finali che mi hanno sconvolto il cervello: Sette o anche Soliti sospetti (uno dei migliori thriller di tutti i tempi con incredibili colpi di scena), o addirittura Altri. Tuttavia, nessuno mi ha scioccato tanto quanto il gran finale di Il gioco. Secondo me, il regista ha confuso così tanto i confini della trama che mi sono lasciato trasportare. È uno scherzo? Una trama? Man mano che la storia avanza, non sappiamo più a chi rivolgerci…

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David Fincher magistrale con il finale assolutamente strabiliante di The Game

Quando all’improvviso arriva il climax finale. Attenzione, grande spoiler in vista! Nicholas ha rintracciato questa misteriosa compagnia che lo accompagna fin dall’inizio e prende in ostaggio una delle hostess, Christine (Deborah Kara Unger), sul tetto dell’edificio. Vedendo la pistola puntata contro di lei, lei, presa dal panico, cerca di farlo ragionare. Niente funziona. Dall’altra parte della porta, gli amici di Nicholas stanno per congratularsi con lui, ma lui spara accidentalmente e uccide suo fratello, in smoking bianco e bottiglia di champagne in mano. Il film prende una svolta davvero tragica. Devastato e sconvolto, Nicholas si getta nel vuoto per porre fine alla sua vita… per poi atterrare su un gigantesco materasso gonfiabile in un ristorante, sotto lo sguardo stupito degli ospiti presenti nella sala. Spalmato di sangue finto, suo fratello riappare e gli augura un “buon compleanno”. Tutte queste avventure non erano in realtà altro che un vasto inganno messo insieme dal nulla. Che sfacciato! Qualunque cosa dicano molti critici sull’aspetto deludente del finale, ai miei occhi si traduce in una certa finezza nella sua lettura. Piena di adrenalina, la fine, simboleggiata da questa caduta, cristallizza la rinascita di un uomo che aveva perso il gusto per la vita. Attraverso le tante prove sopportate, questo “gioco” alla fine ha reso Nicholas una persona completamente nuova. Penso in particolare a questa incredibile sequenza in cui Nicholas scopre la povertà quando si sveglia in Messico, completamente indigente. Una situazione di cui prima era completamente all’oscuro dalla sua prigione dorata. È brillante! Allora, convinto?

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