“Paesaggi innaturali” per il ritorno del festival Interstice a Caen

“Paesaggi innaturali” per il ritorno del festival Interstice a Caen
“Paesaggi innaturali” per il ritorno del festival Interstice a Caen
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Il festival Interstice dedicato alle arti visive, sonore e digitali torna per la 18esima edizione a Caen. Si svolgerà dal 7 al 20 maggio attorno al tema dei “paesaggi innaturali”. Quest’anno si aggiungono due nuove località al percorso.

Spacco, questo il nome del festival gratuito dedicato alle arti visive, digitali e sonore che inizia a Caen il 7 maggio. Questo 18e edizione è strutturata quest’anno attorno ad un tema ben preciso: IL Paesaggi innaturali.

Un argomento al centro delle notizie con 150 anni di impressionismo, celebrato quest’anno in Francia. Le relazioni tra tecnologia, paesaggi e natura saranno interrogate e interpretate da diversi artisti attraverso installazioni, mostre, performance, dj set e conferenze.

Questi paesaggi innaturali potrebbe essere “digitale, foto, video, modelli e altri formati di appuntamenti“, elenca Luc Brou, co-direttore del festival. Questo Spacco artistico durerà fino 20 maggio prossimo.

In totale parteciperanno all’evento 24 artisti di 8 nazionalità diverse. Provengono da Francia, Stati Uniti, Polonia, Canada, India e Norvegia, Paesi Bassi ma anche Belgio. Il festival è concepito sotto forma di un percorso che non ha alcun significato imposto.

Saranno presenti anche gli artisti di Caen con l’agenzia KL&D che progetta installazioni luminose. Ad esempio, presenteranno CūBE nella chiesa di Saint-Sauveur. Si tratta di un “scultura luminosa e sonora“. Un grande cubo sospeso nello spazio, composto da LED che reagiscono in tempo reale ad una creazione sonora.

Dalla sua creazione nel 2006, il festival inizialmente dedicato al suono si è evoluto. “Gli approcci sono ibridi e multidisciplinari, ci sono formati più piccoli, fotografia, intelligenza artificiale, enormi proiezioni, installazioni luminose… spiega Luc Brou. L’idea è quella di mescolare forme visive e sonore“.

Tutti gli artisti sono distribuiti in 12 siti molto diversi a Caen. “Siti patrimoniali come le chiese, come quella del Sepolcro, ma anche luoghi contemporanei“, spiega il co-direttore del festival.

L’Esam (scuola superiore delle arti e dei media), ad esempio, ospita numerose mostre. In particolare, ci sarà Fluire, un’installazione composta da rocce sospese in movimento. È un’opera di Pierce Warnecke e Clément Édouard che racconta la storia di un fiume scomparso.

Oppure, su un registro completamente diverso, a Scultura paesaggistica Minecraft Explorer di Thibault Brunet. Questa è la topografia di una missione di esplorazione nel mondo del famoso videogioco Minecraft. Questo artista era già presente nel 2022 nell’ambito del festival.

Diverse novità per questo 18e edizione, due luoghi entrano nel percorso del festival. C’è la cappella Saint-Georges al castello di Caen, nella quale sarà visibile una commovente scultura di Vincent Leroy. Un mix di “poesia e tecnologia“, l’opera gioca con la luce e la trasparenza.

Ma anche le rive dell’Orne, due celle saranno infatti occupate per il festival. Si possono osservare due installazioni molto diverse, da un lato una piattaforma robotica per osservare paesaggi in movimento e dall’altro proiettori assemblati per trasmettere un paesaggio urbano.

Un formato”conferenza” farà inoltre i suoi primi passi, in collaborazione con l’Università Paul Valéry di Montpellier, dal 13 al 15 maggio con diversi artisti intervistati, sul tema: “Per altri tipi di spazi, pensare, produrre, praticare lo spazio nelle arti digitali“.

Il Festival Interstizio dura fino al 20 maggio Una mostra, comunque Specie senza spazi di Thomas Pausz sarà presentato dal 5 luglio al 25 agosto all’Abbaye-aux-Dames nell’ambito di Normandy Impressionist.

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