David Hockney continua anche a esplorare la ritrattistica, con una serie di 60 opere che includono autoritratti, ritratti dei suoi cari, ma anche ritratti di fiori scattati con un iPad. L’artista, pioniere nell’uso delle nuove tecnologie, sfida le convenzioni 25 giugno 2022, Guardando i fiori (Incorniciato) (2022), dove i disegni digitali sono incorniciati secondo i codici tradizionali delle tele dipinte, creando una tensione tra passato e presente.
Le gallerie dedicate alla Normandia (gallerie da 5 a 7) presentano un’altra sfaccettatura di questo periodo, con le opere realizzate su iPad nella serie 220 per il 2020dove l’artista cattura le sottigliezze delle variazioni di luce e dei cambiamenti stagionali. Accanto a queste opere digitali, dipinti acrilici e disegni a inchiostro arricchiscono l’esperienza, creando un dialogo tra tecniche tradizionali e moderne.
Un dialogo con la storia
Proseguendo la sua esplorazione dei grandi maestri della storia dell’arte, Hockney rinnova il suo dialogo con la pittura europea, dal Rinascimento al modernismo. L’artista si ispira ai pittori del primo Rinascimento e ai maestri fiamminghi, ma anche a figure come Van Gogh, Cézanne e persino Picasso. Queste influenze sono particolarmente presenti nella serie di riproduzioni che presenta all’ultimo piano della mostra, così come nelle installazioni che, come le sue collaborazioni con il mondo dell’opera, uniscono arte visiva e musica.
Una conclusione intima e poetica
La mostra si chiude con una nota più intima, con opere recenti dipinte a Londra da quando David Hockney risiedeva lì. Questi dipinti più enigmatici sono ispirati a figure come Edvard Munch e William Blake. Dopo Munch: si sa meno di quanto si pensi (2023) et Dopo Blake: si sa meno di quanto si pensi (2024) invitano lo spettatore in un viaggio tra astronomia, storia, geografia e spiritualità. Lì trova posto l’ultimo autoritratto dell’artista, che segna la fine di questa immersione nel mondo di un uomo sempre alla ricerca di rinnovamento, innovazione e bellezza.
David Hockney, 25 anni alla Fondazione Louis Vuitton è molto più di una retrospettiva. È un viaggio attraverso settant’anni di creazione, una celebrazione dell’inventiva e della capacità di un artista di reinventarsi sempre, di nutrirsi di nuove tecnologie pur rimanendo fedele al suo amore per le tecniche tradizionali e la natura. Una mostra monumentale, in risonanza con la natura perenne della primavera, questo simbolo di rinnovamento a cui Hockney faceva spesso riferimento e che, secondo lui, “non può essere cancellato”.
David Hockney, 25 anni. Dal 9 aprile al 1 settembre 2025. Fondazione Louis Vuitton. 8 Spento. tu Mahatma Gandhi, 75116 Parigi.