CRITICA – Autore di un primo romanzo, Di ossa e luce (2019), lo scrittore irlandese presenta un uomo, Nealon, che torna alla fattoria della sua infanzia, dopo aver trascorso due anni in detenzione.
Sono pochi gli autori per i quali aspettiamo con impazienza la pubblicazione del loro prossimo libro! È stato il caso di Mike McCormack, il cui primo romanzo tradotto in francese nel 2019, Di ossa e luce è stato un puro capolavoro: attraverso la storia di un uomo, ingegnere, buon marito e padre, l’autore ha mostrato in modo abbagliante l’invisibile nel visibile e la luce nell’opera nel nostro mondo oscuro.
Qui adesso La nuvola delle animeche apriamo febbrilmente e dove riconosciamo immediatamente motivi simili a quelli che McCormack aveva utilizzato nel suo romanzo precedente. Simile, ma come in negativo. Un uomo, Nealon, entra di notte in una casa vuota, non in una casa i cui abitanti sono temporaneamente assenti come in Di ossa e lucema un luogo da cui ogni presenza umana si è ritirata. Mentre varca la soglia nel buio, il suo telefono squilla e una voce sconosciuta gli augura un sano ritorno a casa, ricordandogli…
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