“All’inizio non volevo farcela”, confida Jean-Paul Rouve

“All’inizio non volevo farcela”, confida Jean-Paul Rouve
“All’inizio non volevo farcela”, confida Jean-Paul Rouve
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Lunedì 13 gennaio si apre all’Alpe d’Huez il Festival Internazionale del Commedia, il primo importante appuntamento dell’anno per la settima arte in Francia. L’evento di questa edizione 2025 resta il ritorno del Tuche!

Les Tuche: Dio salvi la Tuchesottotitolo di questo quinto episodio realizzato per la prima volta da Jean-Paul Rouveche ha anche co-scritto la sceneggiatura e che ovviamente interpreta il ruolo di Jeff Tuche. Questa volta l’intera famiglia si ritroverà invitata alla corte del re Carlo III d’Inghilterra e creerà un po’ di scompiglio in tutto il protocollo.

Non è facile continuare una saga che in 14 anni ha già attirato nelle sale quasi 15 milioni di spettatori. Jean-Paul Rouve scommette quindi sulla continuazione dell’avventura. “Quando facciamo cinema, lo facciamo per il pubblico. Quindi dobbiamo sentire un desiderio, un desiderio. Quando abbiamo saputo che c’era la voglia ci siamo detti, forza, andiamo avanti, scriviamo. Andiamo su diversi binari. Questo è un bene per l’Alpe d’Huez. Ecco, è successo. Lì, in questo caso avevamo due piste. E a vincere è stata l’Inghilterra”, spiega il regista.

“Non volevo rendermene conto”

Jean-Paul Rouve inizialmente non era entusiasta dell’idea di dirigere questo nuovo film, ma un altro pilastro della commedia francese è riuscito a convincerlo. “All’inizio non volevo farlo. Non per vanità, perché i film che faccio parlano un po’ di film, di commedie drammatiche, di vita. È completamente diverso dal fare Tuche. E mi dico che forse non saprei come fare. Forse non gli farò nessun favore, a dire il vero. Scrivilo, sì. Giocarci, sì, ovviamente. Ma ho detto che forse non sono il migliore in questo. Veramente. E Ne ho parlato con Alain Chabat. Mi ha detto: ‘Se non lo fai sei un completo idiota’. E allora mi sono detto, andiamo”.

Alla fine gli è andata bene, il risultato oscilla tra il burlesque e il momento insolito, molto Robin Hood, pur rispettando il DNA di Tuche. Ma soprattutto Jean-Paul Rouve no non voleva affidarsi a ricette prestabilite. “Non dovresti mai pensare di scrivere dicendoti: ‘Cosa farà ridere la gente?’. Sono discorsi che ho sentito spesso. Trovo che ci siano un lato sprezzanteperché non sai ancora cosa gli piacerà. E se già non ti piace e dici che piacerà a loro, significa che ti consideri superiore”, stima l’attore.

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