Autore dell’opera “Prima che la memoria svanisca. Alcune osservazioni marittime”, Olivier de Kersauson tornò all’educazione di suo figlio Arthur per il quale non era molto presente. Divenuto nonno, impara questo nuovo ruolo con la nipote che sembra scioglierlo completamente.
“Non l’ho mai sperimentato con mio figlio”: Olivier de Kersauson, padre assente con Arthur, condivide molto con la nipote
Il resto dopo l’annuncio
Intervistato da Le Figaro in occasione dell’uscita del suo 26esimo libro Prima che il ricordo svanisca. Alcune osservazioni marittime (Le Cherche midi), Olivier de Kersauson (80 anni) ha fatto preziose confidenze sulla sua nuova vita a Tahiti con la moglie Sandra. Nonno per procura di una nipote (quella della moglie), ha parlato del figlio Arthur nato nel 1980, frutto del suo amore con l’ex moglie Caroline Piloquet-Verne (morta nel 2005).
“Mi ha sorpreso avvicinarmi ad un bambino molto piccolo. L’innocenza, quello sguardo, è una cosa. Non l’ho sperimentato con mio figlio, ero sempre in mare“, ha rivelato aggiungendo di essere stato precedentemente”molto a disagio con i bambini“.”E siccome non avevo un nonno (ndr: morirono entrambi nella guerra del 14), non so che lavoro sia.“, ha detto di questa esperienza che lo tocca molto.”ridere“. Trovandosi forse troppo sanguigno o troppo sentimentale, si corregge improvvisamente e aggiunge: “L’ho trovato interessante. D’altra parte, non ho nient’altro di cui fregarmi“.
Olivier de Kersauson, la sua nuova vita lontana
Molto felice lontano dalla Francia e da Parigi, ha superato il cancro ai polmoni che aveva sviluppato nel 2018. Ora fuori pericolo, dichiara: “Ho 80 anni, sperimenterò l’accelerazione dell’invecchiamento. Vorrei morire sano. Evitare il peggio (…) Oggi aspiro solo a una cosa: non sprecare un secondo della mia vita facendo solo cose che siano belle e che mi piacciano. Ascoltare il canto degli uccelli, passeggiare nel mare, pescare“.
Assolutamente non rimpiango la vita cittadina e le grandi città, conclude. :” Per quelli come me che sono piuttosto arcaici, non c’è niente che mi entusiasmi della vita di città. Mi sento come se stessi perdendo la mia anima lì. L’alba, il tramonto, non li vedi. Non senti il canto degli uccelli. Bisogna andare al Bois de Boulogne, e lì si sente più il canto delle puttane che quello degli uccelli. In effetti, a Parigi non esiste nulla che mi tocchi“. E ancora, Olivier de Kersauson non conosce Parigi dall’arrivo di Anne Hidalgo al municipio di Parigi.