Quell’inverno, Anne e suo marito Stephen, viaggiatori nell’animo, decisero di festeggiare il Natale in Sri Lanka. Alloggiavano a Mirissa, in una guest house nel sud dell’isola. Il 26 dicembre Stephen è andato a fare surf a 7 km di distanza, in uno spot con onde potenti. Anne e i suoi figli, Baptiste, 7, e Corentin, 3, si stavano preparando per pranzare.
Davanti a loro, la piscina naturale dove nuotavano con i pesci si è improvvisamente riempita d’acqua. Anne mise le loro cose sul letto. Ma apparvero due giovani dell’albergo, gridando: «Vai, vai! »,
ognuno cattura un bambino. Si è scatenata un’onda di 2 metri. Il bungalow è crollato. Anne fu portata via, “con detriti, vetri, un’auto, bombole di gas sibilanti, mobili, una mucca”. “Il giorno prima c’era la luna piena. Credevo in un grande coefficiente di marea. Non ho capito niente”, ha detto.
“Ho lasciato andare tuo figlio”
Trovò Baptiste, separato dal cameriere ma che sapeva nuotare. Lo affidò a sconosciuti dello Sri Lanka, che possedevano una casa a due piani, più in là nel villaggio. Poi andò a cercare Corentin. Trovò uno dei due dipendenti dell’hotel, in lacrime: “Ho lasciato andare tuo figlio. »
Anne, ferita da tagli