Statua dell’abate Pierre eretta a Tolosa: l’artista ha ricevuto “diverse proposte” per esporre altrove la sua controversa scultura

Statua dell’abate Pierre eretta a Tolosa: l’artista ha ricevuto “diverse proposte” per esporre altrove la sua controversa scultura
Statua dell’abate Pierre eretta a Tolosa: l’artista ha ricevuto “diverse proposte” per esporre altrove la sua controversa scultura
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l’essenziale
L’ultima scultura di James Colomina rappresenta l’abate Pierre eretto su un letto funebre. Esposta per due giorni in una chiesa di Tolosa, l’opera sconvolgente ha suscitato un vero entusiasmo, e forse avrà un futuro in un luogo completamente diverso.

L’abate Pierre in erezione, su un letto mortuario, sotto un lenzuolo bianco: ecco l’ultima sconvolgente opera dello scultore tolosano James Colomina, esposta l’1 e il 2 novembre, fine settimana di Ognissanti, nella chiesa sconsacrata del Gesù a Tolosa. Il suo obiettivo: denunciare il silenzio della Chiesa sulla violenza sessuale. Il fondatore di Emmaüs, morto nel 2007, è accusato di violenza sessuale e comportamento inappropriato.

Oltre 1.000 visitatori in due giorni

A tre settimane dall’evento è tempo di bilanci. Nei due giorni di mostra sono accorsi più di 1.000 curiosi per vedere la statua. L’artista ha da allora ricevuto “diverse proposte” da strutture e musei, francesi e stranieri, per esporla altrove. “Questo apre prospettive interessanti, ma ancora nulla è stato deciso”, confida.

L’artista sta valutando la possibilità di esporre il suo lavoro altrove.
DDM-LAURENT DARD

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La scelta di una chiesa come sede espositiva non è stata fatta a caso. “Ho trovato difficile immaginare la scultura altrove che in questo luogo simbolico che ne amplifica il messaggio spirituale e universale”, spiega James Colomina. Ma l’entusiasmo cambia le cose: “L’interesse suscitato mi spinge a pensare ad altre possibilità”.

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“Sto pensando al modo migliore per preservare e condividere questo lavoro”, aggiunge “L’obiettivo è garantire che possa continuare a raggiungere un pubblico diversificato e trasmettere il suo messaggio in modo autentico, qualunque sia il luogo”. L’opera, molto evocativa, scatenò una piccola polemica e generò numerose reazioni.

Congratulazioni e critiche

James Colomina assicura di aver ricevuto “riscontri diversificati”, tra “complimenti sinceri da parte delle persone colpite”, “incomprensioni” e “critiche” da parte di alcuni detrattori. “Ma è normale per un lavoro impegnato”, secondo l’artista. Indipendentemente da ciò, queste interazioni lo spingono a continuare in questa nuova direzione artistica.

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Aveva apportato un cambiamento significativo nello stile sostituendo il rosso, colore spesso associato alla denuncia nelle sue opere di strada, con un bianco simbolico e introspettivo. “Rafforza il mio desiderio di creare opere che denunciano, mettono in discussione e ispirano. Credo fermamente che l’arte abbia un ruolo essenziale da svolgere nell’illuminare le questioni sociali, combattere le ingiustizie e innescare discussioni”, conclude.

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