François Valéry ritorna dopo 10 anni di assenza con “Répertoire”, un album che racconta la genesi di una canzone, dal titolo universale. La cantante ha parlato con Jean-Noël Mirande in Boulevard de la Seine.
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Occhiali fumé, giacca scura, ma capelli biondi che illuminano questo viso che non vedevamo da dieci anni. Nello spettacolo Boulevard della Senna, presentato da Jean-Noël Mirande, il popolare cantante François Valéry ritorna e si apre in un’intervista dove si mescolano aneddoti, confidenze, sorrisi e ricordi. Ci confida in particolare quello del titolo Direttorioche è anche il nome del suo nuovo album, gli ci sono voluti tre mesi per scrivere, un processo che descrive come difficile: “È un titolo che racconta la storia di una canzone. È un pezzo universale, che parla a ciascuno di noi. Volevo lasciare che il cuore di ognuno si appropriasse di questo titolo a modo suo”.
Colui che ha fatto cantare e ballare milioni di francesi non ha perso la sua voce orecchiabile. In un’atmosfera rilassata e con tono pacato, l’artista ripercorre con sincerità e nostalgia i suoi 50 anni di carriera. Dalle sue visite al Casino de Paris e all’Olympia, alle sue iconiche amicizie con Dalida, Jean Marais, Hervé Vilard e Michèle Tirr per i quali ha firmato il titolo “Emmène-moi danser”, che ha venduto più di tre milioni e mezzo di copie. ‘copie. Con più di 400 canzoni al suo attivo, scritte per sé e per gli altri, François Valéry confida di non aver visto passare il tempo: “Provo molta ammirazione, soprattutto per gli altri, non per me stesso.” A 70 anni, l’artista dimostra di avere ancora molto da offrire al suo pubblico. Il suo ultimo album, Direttorioè un mix di sorprese e cover acustiche, rivisitazioni di classici come “Amiamoci vivi” O “Emmanuelle”. Ma ci sono anche nuovi titoli, come “Dammi un volto ma non dimenticare di baciarmi.”una canzone che esplora gli alti e bassi della vita di coppia. Nella clip che accompagna questo pezzo, François Valéry mette in risalto le tensioni nei rapporti umani raffigurando diverse coppie nel mezzo di una discussione.
È nel 1974, quando Valéry Giscad-d’Estaing affronta per la prima volta François Mitterrand alle elezioni presidenziali, che l’idea del nome d’arte “François Valéry” vede la luce. Un aneddoto che l’artista ama raccontare: “I miei produttori stavano cercando un nome da artista, quindi hanno parlato con un chiaroveggente chiamato Turlututu”ricorda divertito. “Per ottenere una risposta, hanno picchiettato su una sedia di legno e è apparso il nome François Valéry..” Una storia improbabile che ha segnato l’inizio di una carriera popolare. Con una carriera già costellata di successi e suoni moderni, François Valéry dimostra di avere ancora molte storie da scrivere, da cantare e da condividere con il suo pubblico.
Boulevard de la Seine, da vedere e rivedere su france.tv/idf