Laboratorio in difficoltà, popolazione in pericolo

Laboratorio in difficoltà, popolazione in pericolo
Laboratorio in difficoltà, popolazione in pericolo
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Sono un tecnologo medico nel laboratorio multidisciplinare del CHU de Québec. Un servizio vitale per l’assistenza sanitaria, che deve funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ma la situazione è molto difficile e continua a peggiorare da diversi anni.

Con l’estate alle porte non sappiamo come sarà possibile tenere il passo.

Le nostre giornate lavorative sono diventate estremamente impegnative, sia fisicamente che mentalmente. Ogni mese sono più di 70 i turni che nessuno riesce a coprire nei nostri laboratori.

Priorità

Per preservare i nostri team, alcuni dei nostri manager hanno ridotto il numero di postazioni di lavoro per cercare di ridurre gli straordinari obbligatori, ma dobbiamo comunque compensare per mantenere la qualità del servizio. C’è un paziente che aspetta i suoi risultati all’altro capo del filo!

Siamo costretti a dare priorità ad alcuni compiti e rimandarne altri a più tardi. Alcuni campioni purtroppo devono essere addirittura gettati via perché non è stato possibile analizzarli in tempo.

Spesso ci troviamo a lavorare su due turni consecutivi oltre alla normale settimana lavorativa. Le nostre famiglie soffrono per le nostre ripetute assenze, la nostra stanchezza e i nostri stati d’animo mutevoli. Quando richiediamo il congedo, spesso questo viene rifiutato per mancanza di personale e per evitare il rischio di interruzione del servizio.

Esaurimento

Molti nostri colleghi lasciano il laboratorio per stanchezza e tornano a studiare in un altro campo o semplicemente si dimettono. La nostra attrezzatura non è progettata per gestire un tale volume di campioni al giorno, il che potrebbe causare guasti e ritardi nella trasmissione dei risultati. Questi ritardi colpiscono i pronto soccorso e i pazienti ricoverati.

Conosciamo tutti qualcuno che un giorno ha o avrà bisogno di cure d’emergenza in ospedale. Vogliamo che questo servizio, finanziato dalle nostre tasse, sia eccellente e impeccabile. Rivolgiamo questo grido dal cuore al governo. Dobbiamo smettere di sovvenzionare il settore privato a scapito dell’assistenza ai pazienti nella nostra rete pubblica. Dobbiamo avere i mezzi per svolgere bene il nostro lavoro con le competenze che abbiamo acquisito nei nostri studi e lavorando nei nostri laboratori.


Foto fornita da Anne Beaupré

Anna Beaupré

Tecnologo medico e membro della direzione dell’APTS del CHU de Québec

A nome dei tecnici medici del CHU de Québec, appassionati ma esausti

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