![Alla Casa Europea della Fotografia, l’immaginario scabroso e assurdo di Thomas Mailaender – Libération](https://it.dayfr.com/temp/resized/medium_2024-06-23-3f4bf024b6.jpg)
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Attraverso la mostra “les Belles images” a Parigi, l’artista marsigliese diventa un bandito di manipolazione attraverso i suoi montaggi e ritocchi. Il suo lavoro, sensibile e tutt’altro che superficiale, celebra il vernacolo e la “piccola storia”.
Non tutto è rovinato, Thomas Mailaender arriva a Parigi. Un raggio di sole in un periodo cupo, la sua barca a vela color cianotipo si è arenata sul prato verde della Casa Europea della Fotografia (MEP): uno spettacolo divertente, a due passi dalla Senna. Sul fiocco blu e sulla vela principale c’è una bella ragazza e un po’ di frutta. Dalle sue stive, l’artista visivo marsigliese ha estratto una pesca miracolosa, un carico di immagini, video e oggetti insoliti per gettarli nel museo. “Sorridi, è estate” dice un adesivo pubblicitario del marchio Kodak all’ingresso della mostra. Sorridi, ovviamente, ma non lasciarti ingannare dal titolo. “Les Belles images” è un’antifrase, ma anche un riferimento a un romanzo di Simone de Beauvoir e a un diario illustrato dell’anteguerra. In mostra le immagini sono tutt’altro che belle: sono divertenti, scabrose, povere, stupide, assurde o addirittura del tutto infruttuose. Amanti delle belle fotografie, andate avanti.
Raccolte dalla spazzatura, estratte dal torrent di Internet, massacrate dai ritoccatori, comprate dai morti o da un’assicurazione auto, le immagini del marsigliese non sono quelle che tradizionalmente vediamo nei musei. “Adoro i musei ma hanno anche i loro difetti, lui spiega. Sembra che mantengano solo rappresentazioni iperidealizzate