“Ratatouille”, “Lilo e Stitch”, “Il gobbo di Notre Dame”, “Gli Incredibili”, “Lassù”. È stato il protagonista degli studi di animazione americani come Disney, Pixar e Dreamworks. Ma recentemente, è per i suoi presunti crimini che si è parlato del fumettista Bolhem B., 59 anni: un grave caso di stupro a distanza di bambini nel sud-est asiatico. Lo stilista è deferito alla Corte d’assise di Parigi per complicità in stupro e complicità in violenza sessuale su minori, secondo le informazioni di Le Figaro, confermate a Le Parisien dalla Procura di Parigi.
Gli investigatori sono riusciti a rintracciarlo analizzando un file “livestream”, ovvero le trasmissioni in diretta su WhatsApp o Skype di abusi sessuali commessi contro bambini: in cambio di denaro inviato da internauti, i genitori sottopongono i loro figli a toccamenti, stupri e talvolta anche torture. bambini. Gli sponsor di questi atti rimangono dietro i loro schermi.
E Bohlem B. sarebbe uno di questi. Sono stati i suoi trasferimenti di denaro a una donna filippina, nota per lo sfruttamento di minori tramite live streaming, ad allertare l’Ufficio Minori (Ofmin). Secondo gli investigatori, tra febbraio 2012 e settembre 2021, il sospettato ha trasferito nelle Filippine quasi 50.000 euro. Avrebbe commesso atti sessuali, violenze e torture su giovani vittime di età compresa tra 5 e 10 anni.
“Pervertito com’ero”
“Per esempio, dicevo alle madri di allargare le gambe dei bambini perché non ci vedevo molto bene, perverso com’ero, volevo vedere”, ha descritto, citato da Le Figaro.
Il 4 ottobre 2021, Bohlem B., recidivo, già condannato a 2 anni con sospensione della pena nel 2014 per violenza sessuale su un minore di 15 anni, è stato arrestato e incriminato. Secondo Le Figaro, egli avrebbe ammesso i fatti davanti al gip. Il sospettato viene posto in custodia cautelare.
L’uomo, originario di Angoulême (Charente), che ha condiviso la vita tra Francia e Stati Uniti, sarà processato dalla Corte d’assise di Parigi per complicità nello stupro di minore, complicità in violenza sessuale, complicità nella tratta di esseri umani aggravata dalla pluralità delle vittime e dalla detenzione e consultazione abituale di immagini pornografiche minorili. Rischia fino a 20 anni di reclusione, “massimo raddoppiato per recidiva”, o 40 anni, precisa la procura di Parigi.
