Liberate sei persone sospettate di aver organizzato un rave party nel pieno della pandemia di Covid-19

Liberate sei persone sospettate di aver organizzato un rave party nel pieno della pandemia di Covid-19
Liberate sei persone sospettate di aver organizzato un rave party nel pieno della pandemia di Covid-19
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Sei persone giudicate per aver partecipato all’organizzazione di un rave party senza autorizzazione il 31 dicembre 2020 a Lieuron (Ille-et-Vilaine), in piena crisi del Covid-19, sono state rilasciate lunedì sera dal tribunale penale di Rennes .

Secondo il presidente del tribunale, gli elementi del fascicolo non hanno permesso di stabilire che i sei uomini di età compresa tra i 24 ei 30 anni fossero gli organizzatori del rave party, a causa della mancanza di prove convincenti prima dell’evento.

Anche se il tribunale ha riconosciuto il coinvolgimento di cinque imputati nell’affitto, nello spostamento e nell’occultamento di un generatore, quest’ultimo non lo ha ritenuto sufficiente per considerarli organizzatori e condannarli.

Quasi 2.500 festaioli

Assolti anche i tre accusati di “occultamento” e utilizzo di targhe. Si tratta di una decisione “legittima” e corrispondente “agli elementi del caso”, ha reagito Me Rémi Cassette, avvocato difensore.

Per questo Capodanno, nel pieno di una crisi sanitaria, tra le 2.000 e le 2.500 persone si sono riunite in hangar privati ​​per un rave party, a Lieuron, cittadina dell’Ille-et-Vilaine, nonostante l’incendio di copertura in vigore da allora dalle 20:00 alle 6:00 L’evento, rapidamente pubblicizzato in tutto il mondo, ha suscitato un vero e proprio scalpore in un contesto di minaccia di una nuova epidemia di Covid-19.

Lapidazione di agenti delle forze dell’ordine

La polizia, che aveva tentato di opporsi all’insediamento del partito, è stata sottoposta a “lancio di pietre, tronchi, legna, bottiglie di vetro” e uno dei veicoli dei gendarmi è stato dato alle fiamme.

Il pubblico ministero, dopo aver ricordato che l’epidemia di Covid-19 «non era stata piacevole per nessuno», aveva chiesto multe da 800 a 1.500 euro per tutti gli imputati per l’organizzazione del rave party. Sono state inoltre richieste a due degli imputati una multa di 60 giorni pari a 10 euro per ricettazione.

I cinque avvocati difensori hanno denunciato nelle loro memorie “pressioni mediatiche e politiche” e decisioni sproporzionate. Il cliente di Me Cassette è stato in particolare messo in custodia cautelare per venti giorni. “L’unica spiegazione che ho trovato per questa reazione è che ci fosse il desiderio di dare una risposta ai media”, ha detto l’avvocato.

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